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Terra dei Fuochi, l’ultima follia dei delinquenti: auto infarcite di rifiuti usate come innesco per i roghi

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Vecchie automobili abbandonate infarcite di rifiuti e usate come innesco per i roghi tossici di rifiuti. L’ultima follia delinquenziale della Terra dei Fuochi arriva da Giugliano. La strategia criminale è studiata con cura. Riempire gli abitacoli di rifiuti tossici e facilmente infiammabili, come i copertoni, e dare fuoco al tutto, innescando l’incendio delle sterpaglie assiepate sugli elementi da bruciare. Un disegno che è stato sventato dalla polizia municipale, evitando una vera e propria bomba ecologica”. Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride di Giugliano Giuseppe D’Alterio. “La nuova trovata degli eco-criminali non fa altro che aumentare, qualora ce ne fosse bisogno, la nostra attenzione su un fenomeno che, nelle ultime settimane, ha assunto contorni drammatici. Da parte nostra c’è massima determinazione nella attività di monitoraggio con sopralluoghi in corrispondenza dei punti sensibili ma riteniamo che vadano assunte decisioni efficaci sul piano istituzionale. Per questo motivo accogliamo con favore l’idea del ministro dell’Ambiente Costa di riunire gli amministratori locali intorno a un tavolo per un rinnovato sistema di coordinamento. Il nuovo governo dovrà mostrare una rinnovata attenzione nei confronti della Terra dei Fuochi. Serve coordinamento anche tra i ministeri per combattere efficacemente il fenomeno. Riteniamo necessaria anche un rinnovamento della normativa che permetta di combattere gli smaltimenti illeciti da parte di alcune aziende che operano sui territori. Misure che dovranno essere accompagnate da un efficientamento della filiera di smaltimento e dalla prosecuzione lungo la strada del riciclaggio e della realizzazione dei siti di compostaggio. Auspichiamo che il nuovo ministro dell’Interno Lamorgese mostri una sensibilità diversa rispetto a quella di Salvini, abbastanza disinteressato durante i 14 mesi passati al Viminale. Solo con un numero congruo di rinforzi e con l’impiego efficiente dei nuovi droni si potrà controllare il territorio con una maggiore efficacia”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Settembre 2019 - 14:51

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