– Frasi ‘rubate’ che alimentano il mistero, generano speranze tra i fans e scatenano mille pensieri e congetture. Sul ricovero e sulle condizioni di Michael Schumacher, il pilota tedesco rimasto vittima di un grave incidente sugli sci sei anni fa sulle neve francesi di Meribel, vige il massimo riserbo e nessuna conferma è arrivata dallo staff dell’ospedale Georges Pompidou di Parigi. Ma una fonte che lavora nell’unità di cardiologia dove è stato ricoverato l’ex ferrarista ha assicurato al quotidiano francese ‘Le Parisien’ che Schumacher “è cosciente”. Sono bastate queste poche parole per riaccendere i riflettori su un mito della Formula 1 e cercare di fare luce condizioni del pilota, sulla segretezza del ricovero e sulle verità che si celano dietro il suo trasferimento a Parigi. La testimonianza infatti non basta per alzare il velo sull’esatto stato di salute del pilota. E tutto resta rigorosamente ‘top secret’.Al sette volte campione del mondo sono state praticate trasfusioni di cellule staminali sotto la supervisione del professor Philippe Menasché, cardiochirurgo 69enne che nel 2014 è diventato il primo al mondo ad eseguire un trapianto di cellule cardiache embrionali su un paziente con una insufficienza cardiaca. Schumi era arrivato lunedì pomeriggio a bordo di un’ambulanza, protetto dalla massima segretezza, per essere ricoverato nel dipartimento di chirurgia cardiovascolare dell’istituto. Secondo fonti giornalistiche francesi Schumi sarebbe stato portato almeno altre due volte a Parigi, l’ultima la scorsa primavera. A far visita ieri a Schumacher è stato l’amico Jean Todt, con cui Schumi ha condiviso i tanti successi in Ferrari foirmando un sodalizio vincente. Un incontro durato circa 45 minuti. L’ex capo del team Ferrari durante gli anni in cui Schumacher ha dominato il circus della Formula 1, è rimasto molto vicino alla famiglia. Lo scorso luglio in una intervista rivelò: “Sono sempre molto cauto quando faccio queste dichiarazioni, ma è vero: ho guardato con Michael le gare di Formula 1 nella sua casa in Svizzera. Michael non si arrende: continua a combattere ed è nelle migliori mani”. Il ricovero ‘top secret’ di Schumi finisce per tracciare una triste coincidenza, a pochi chilometri da Parigi, il mondo della Formula 1 si è riunito ieri per un altro evento drammatico, il funerale a Chartres del giovane pilota Anthoine Hubert, ucciso a 22 anni in una violenta collisione a Spa-Francorchamps nel corso del Gp del Belgio di Formula 2 il 30 agosto scorso.
Articolo pubblicato il giorno 11 Settembre 2019 - 21:41