Parola d’ordine: continuità. E’ il concetto base intorno a cui Maurizio Sarri si prepara a costruire la Juventus anti-Brescia, impegno che arriva a 72 ore dalla sofferta vittoria con il Verona allo Stadium. Contro le Rondinelle sarà quindi turnover in maniera misurata, a seconda delle condizioni. Anche perché sabato c’è la Spal e martedì è di nuovo tempo di Champions, con la sfida al Bayer Leverkusen. Escluso, dunque, il ritorno alla ‘solita’ formazione. “Voglio raccogliere tutti i dati dai preparatori e dai medici e vedere la situazione in maniera razionale. Inutile andare a cercare problematiche a livello di infortuni in questo momento. E’ importante avere continuità ora”, ha spiegato in conferenza stampa il tecnico, che dovrà valutare se far rifiatare gli stakanovisti Bonucci e Matuidi. Chi si fermerà sicuramente invece è Cristiano Ronaldo, escluso dall’elenco dei convocati a causa di “un piccolo affaticamento all’adduttore, ma è normale dopo tre partite in sei giorni”, ha informato Sarri. “Valuterò i dati e capirò per chi è indispensabile il riposo”. La buona notizia è che per Higuain, sabato colpito al naso, “la frattura al setto è stata scongiurata”. Se come pare per il Pipita sarà scelta la panchina, Dybala, reduce dalla confortante prestazione con l’Hellas, potrebbe rivestire a Brescia i panni di falso nueve, tra Cuadrado e Bernardeschi.Gli affanni mostrati sabato contro l’Hellas dimostrano che è severamente sconsigliato al Rigamonti abbassare la guardia. Tanto più che la squadra di Corini è reduce dalla vittoria di Udine e non ha mai sfigurato in questo avvio di campionato. “Mi hanno dato un’impressione buona, si vede che è una squadra che ha tanto lavoro dietro, organizzata. Riescono a esprimere un calcio anche piacevole”, così Sarri ha introdotto gli avversari del turno infrasettimanale. “In questo momento è una squadra pericolosa. E l’esordio di Balotelli può dare un’ulteriore botta di entusiasmo. E’ una partita insidiosa. Affrontare in questo momento queste squadre, che mi sembrano tutte in salute, è pericoloso per noi e per tutti”. A Brescia è sottointeso che Sarri vuole vedere altri passi in avanti nella modellazione della sua creatura. Anche se continua a chiedere pazienza. “Per Chiellini la ‘mia’ Juve si vedrà a Natale? Il processo di apprendimento è reciproco. Io devo capire cosa posso fare per la squadra e la squadra deve capire quello che chiedo io”, ha sottolineato. “E’ una squadra in evoluzione, bisogna trovare gli equilibri giusti in base alle caratteristiche dei giocatori. Stiamo lavorando. Io spero succeda il prima possibile, ma come dico sempre l’adattamento di una squadra ai principi dell’allenatore è sempre soggettivo”. E il processo di ‘juventinizzazione’ dell’allenatore a che punto è? “Il mondo Juve non ha niente di particolare e di differente da altri tipi di realtà”, ha chiarito Sarri. “Questi mondi sono fatti da persone e io con queste persone mi trovo benissimo. La necessità di fare risultati c’è anche negli altri ambienti. Qui c’è un ottimo livello di organizzazione, l’adattamento è molto semplice. Poi c’è l’aspetto tecnico. Bisogna imparare le caratteristiche dei giocatori. L’adattamento – ha aggiunto – è metterli in condizione di esprimersi al meglio, mantenendo allo stesso l’equilibrio di squadra. Sono tentativi su cui innescare un modo di giocare e pensare. Ci vuole tempo, non è un videogioco”. Il passo tenuto dall’Inter e il fiato del Napoli sul collo, senza contare la Roma rilanciata da Fonseca, però, non concedono sussulti o rallentamenti. Sarri confessa di non essersi fatto un’idea delle rivali: “Ho studiato solo le squadre che abbiamo affrontato. Ma che il campionato, quest’anno, fosse più difficile era opinione condivisa da tutti. E penso che sarà così”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Settembre 2019 - 20:01