Una organizzazione dedita alla pesca illegale del corallo e’ stata scoperta in Campania. I militari della Capitaneria di porto di Salerno hanno eseguito 10 misure cautelari di divieto di dimora nei confronti di altrettanti indagati tra Salerno e Napoli, dediti alla raccolta e alla commercializzazione del corallo rosso (Corallium rubrum), specie a rischio estinzione e prioritaria per la conservazione dell’intero habitat marino del Mediterraneo, il cui ciclo vitale di crescita e’ stimato in circa cinquanta anni. Tra le aree costiere danneggiate dall’attivita’ illecita vi sono i siti di Punta Campanella, gli isolotti de Li Galli a Positano, lo Scoglio dell’Isca del Comune di Praiano fino a Conca dei Marini, tutti di interesse ambientale e di riconosciuto valore naturalistico. Con bombole e attrezzi subacquei in profondita’, distruggendo il substrato roccioso, nascondendo l’attivita’ di pesca abusiva dietro societa’ formalmente costituite per la ricerca scientifica e lo sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali, gli indagati si procuravano il corallo da rivendere nel mercato parallelo dei preziosi. Oltre al divieto, il gip ha imposto specifiche prescrizioni per assicurare la pronta e certa reperibilita’ dei componenti dell’organizzazione proprio negli orari mattutini in cui venivano svolte le immersioni in mare. Il giro d’affari stimato era di un milione di euro.
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