Marcianise. La delibera della giunta Velardi finita nel mirino della Finanza fondata su un provvedimento “inesistente” in favore “esclusivo” dell’Interporto
Un’interpretazione volutamente distorta e strumentale a finalità illecite della delibera del commissario straordinario di Marcianise”. Questo quanto messo nero su bianco dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Orazio Rossi che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare a carico del patron dell’Interporto Sud Europa Giuseppe Barletta e del dirigente del comune di Marcianise Gennaro Spasiano, finiti agli arresti domiciliari, nell’inchiesta che vede indagato anche il sindaco Antonello Velardi ed i componenti della sua prima giunta.
Secondo quanto emerge dall’ordinanza, Spasiano avrebbe fondato i permessi a costruire concessi all’Interporto e finiti nel mirino della Guardia di Finanza su una delibera del 3 giugno 2016 firmata dal Commissario Straodinario Antonio Reppucci, in realtà priva di valore provvedimentale.
Per comprendere meglio la vicenda bisogna fare un passo indietro e precisamente al 2006, quando è scaduto l’Accordo di Programma, siglato nel 1996 tra Regione Campania, Provincia di Caserta e Comuni di Marcianise e Maddaloni, per il completamento dell’interporto con l’approvazione del progetto urbanistico particolareggiato. A distanza di 10 anni, alla scadenza di quell’accordo, non c’è stato alcun tipo di rinnovo da parte di tutti i soggetti sottoscrittori e quindi l’accordo era, di fatto, non più valido.
Proprio la mancata validità dell’accordo di programma del 1996 è stata alla base di successivi provvedimenti di diniego da parte del Comune di Marcianise di permessi a costruire nel 2011 ed anche nel 2015 dallo stesso Suap, con quest’ultimo provvedimento che portò la Ise Spa a diffidare l’Ente cosa che “costiturà la vase motivazionale della relazione istruttoria-proposta deliberativa (non accolta dal Commissario Straordinario) redatta dal dirigente Spasiano il 23 maggio 2016 e confluita nella delibera commissariale”, scrive ancora il gip.
Inoltre per il giudice il provvedimento del commissario era una mera presa d’atto con cui si dava incarico all’eligenda amministrazione (sarà poi quella Velardi) di proseguire l’azione amministrativa. Circostanza confermata agli inquirenti dallo stesso Reppucci: “Non avendo le cognizioni di natura urbanistica, tali da consentirmi di individuare la tipologia di provvedimento da adottare che poteva richiedere il coinvolgimento di altra amministrazioni decisi di lasciare alla eligenda amministrazione un progetto predisposto dall’ingegnere Spasiano che doveva essere posto al vaglio del Consiglio Comunale che si sarebbe insediato”, ha detto l’ex Commissario ai magistrati.
Tuttavia “i preposti organi comunali (dirigente e giunta nda) hanno posto in essere un’azione amministrativa basata sull’infondato, quanto inesistente, presupposto che con la stessa deliberazione commissariale fossero state approvate dal Commissario Straordinario le proposte formulate dallo Spasiano”, con l’approvazione di varianti progettuali (di competenza del Consiglio Comunale) con il conseguente rilascio dei titoli autorizzativi, considerati dalla Procura illeciti, che “costituiscono l’esito, rispetto ai soli interessi delle società del Gruppo Barletta”.
Sono undici le persone indagate nell’ordinanza eseguita questa mattina dagli uomini delle Fiamme Gialle di Caserta nell’inchiesta sull’Interporto Sud Europa. Concorso in abuso d’ufficio è questo il reato di cui deve rispondere il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi. Il primo cittadino, infatti, secondo le accuse della Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta dalla dott.ssa Maria Antonietta Troncone, figura tra gli indagati nell’operazione che ha portato agli arresti domiciliari 3 persone, il patron Giuseppe Barletta di Maddaloni, l’amministratore Antonio Campolattano di Maddaloni ed il dirigente del Comune di Marcianise Gennaro Spasiano, oltre ad una quarta persona che ha avuto l’obbligo di dimora, l’amministratore Nicola Berti di Milano. Invece, insieme al primo cittadino Velardi, risultano indagati per concorso in abuso d’ufficio: gli attuali assessori di Marcianise ai lavori pubblici e urbanistica Tommaso Rossano e al bilancio Nicola Salzillo (finanziere) oltre agli ex assessori del Comune: Concetta Marino, Angelo Musone, Antonietta Paolella e Gabriele Trombetta.L’indagine della Procura riguarda tre permessi a costruire irregolari rilasciati dal dirigente del Comune al gruppo imprenditoriale facente capo al patron Barletta per la realizzazione di capannoni industriali nell’area adiacente al parco commerciale Campania di Marcianise. L’abuso d’ufficio, contestato al sindaco ed altri amministratori, così come scrive il gip Orazio Rossi “riguarda l’ingiusto vantaggio patrimoniale alla società Interporto Sud Europa Spa a causa della mancata corresponsione della imposta municipale unica Ici e Imu per le annualità pregresse. Oltre allo scopo di favorire il gruppo Barletta la monetizzazione degli standard ad un valore di mercato di 25 euro al metro quadro, valore palesemente inferiore al valore delle aree circostanti dalla medesima amministrazione comunale, sia ai valori già previsti dalla medesima amministrazione per aree omogenee, sia alle quantificazioni fatte dalle autorità giudiziaria per lotti omogenei”.
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