Premiati a Positano anche Paolo Giulierini “per la gestione ‘performativa’ del Museo Archeologico Nazionale di Napoli divenuto con la sua direzione un autentico hub culturale”. Tra i simboli della nuova sezione Magna Grecia, riaperta dopo 20 anni, le lastre delle Danzatrici di Ruvo. A dicembre la grande mostra Thalassa sull’archeologia marina nel Mediterraneo racconterà anche le meraviglie delle ville costiere. Inoltre la valorizzazione della Villa Romana di Positano vede nel MANN un “formidabile partner”. “Salutiamo una edizione straordinaria del Premio Massine che accoglie e rende omaggio a due divi della danza mondiale come Nacho Duato e Svetlana Zakharova, e non solo, presentando un programma di altissimo livello qualitativo”, afferma il sindaco di Positano Michele De Lucia. “Ancora una volta, nella splendida estate 2019, Positano si è confermata tra le mete più prestigiose del turismo internazionale. Già dallo scorso anno la nostra offerta si è arricchita con l’apertura al pubblico di un sito archeologico che il mondo ci invidia: la splendida Villa Romana, che insieme alla Spiaggia Grande è divenuta una delle sedi del Premio in un dialogo costante tra danza e archeologia, due elementi che raccontano la nostra storia e la nostra identità”. Si conferma anche quest’anno dunque il legame del prestigioso premio con l’archeologia e con la valorizzazione dello splendido sito della Villa Romana e quindi del MAR – Museo Archeologico Romano Santa Maria Assunta. Sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (e rimasta sconosciuta fino a pochi anni fa) la Villa Romana di Positano custodisce reperti archeologici dal valore inestimabile, come un ciclo di affreschi del I secolo d.C. La Villa si colloca al di sotto della chiesa di Santa Maria Assunta. A dieci metri di profondità, sulle pareti è possibile ammirare i restaurati affreschi: ippocampi, colonne dorate, grifoni e un pegaso alato. Considerata la più grande scoperta archeologica avvenuta in Costiera negli ultimi decenni, la grande stanza affrescata fu sepolta dalla pioggia di cenere e detriti dell’eruzione del vulcano partenopeo che rase al suolo Pompei ed Ercolano. È stato realizzato un percorso con passerelle e un impianto di illuminazione, accessibile anche ai disabili motori. Si rinnova anche la collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, che vanta la prima scuola di ballo di un teatro d’opera italiano, fondata nel 1812: per gentile concessione del Museo e Archivio Storico della Fondazione Teatro di San Carlo, dal 2017 il simbolo della manifestazione è anche quest’anno un bozzetto di scena di Paolo Ricci realizzato per il balletto PETRUSHKA, riprodotto in carta pergamenata. La pittura del poliedrico artista attivo a Napoli, autore di molti lavori per il teatro, incontrò uno dei titoli più significativi della stagione dei Ballets Russes, e più in generale della danza e della musica contemporanee, già coreografato da Massine e di cui Nureyev fu tra gli interpreti ideali.
Articolo pubblicato il giorno 6 Settembre 2019 - 16:32