La citta’ di Napoli rende omaggio al grande regista Nanni Loy intitolandogli lo slargo antistante l’Accademia di Belle Arti sul cui scalone monumentale fu girata la scena della fucilazione del marinaio nel film ‘Le Quattro Giornate di Napoli’. Una cerimonia che cade proprio in occasione delle celebrazioni che si stanno svolgendo in citta’ per il 76/o anniversario delle Quattro Giornate, rivolta di popolo con cui i napoletani si liberarono dal nazifascismo. E in concomitanza l’Accademia di Belle Arti ha presentato una videoguida realizzata dagli studenti che, attraverso le pellicole di Loy, si propone di narrare uno stralcio della storia cittadina in un periodo storico che ha segnato per sempre la cultura napoletana e italiana. Le due iniziative si devono al Comune di Napoli e all’Accademia di Belle Arti ed hanno visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Luigi de Magistris, del presidente dell’Accademia, Giulio Baffi, dei figli del regista, Guglielmo e Tommaso Loy, e di Lina Sastri. L’idea di dedicare un apposito luogo della citta’ al regista Nanni Loy fu di Dario Scalabrini, operatore culturale ed esperto di marketing e comunicazione, idea recepita dalla redazione napoletana del quotidiano ‘la Repubblica’ che la fece propria portando avanti una ‘campagna’ ad hoc. “Anni fa vidi il film in Piazza San Domenico Maggiore – spiega Scalabrini – e mia figlia, gia’ grandicella, scoppio’ in lacrime osservando la scena della fucilazione del marinaio; mi chiese se il regista si fosse ispirato ad un fatto realmente accaduto. Le risposi che il merito era stato proprio quello di aver fatto storia raccontando a tutti noi quanto accaduto. Poi, piu’ recentemente, con una lettera al giornale lanciai la proposta. Oggi un desiderio, credo non solo mio, si e’ concretizzato con la collaborazione della societa’ civile e delle istituzioni”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Settembre 2019 - 20:41