I consiglieri comunali Michele Russo, Michelangelo Ambrunzo, Alfonso Carotenuto e Michele Grimaldi – con la nota di cui alle foto – hanno denunciato al Prefetto, il mancato rispetto di norme statutarie e regolamentari.
MANCATA APPROVAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE
Per la prima adunanza di consiglio comunale dell’8 luglio 2019, nessun documento relativo alle linee programmatiche è stato messo a disposizione dei consiglieri comunali prima della seduta nei termini fissati e non è stata effettuata la votazione sulle stesse linee programmatiche, in violazione dell’art. 40 dello Statuto che ne impone l’approvazione.
Tale circostanza non solo costituisce violazione formale delle prescrizioni statutarie ma, sul piano sostanziale, è sintomatica di un approccio superficiale alle responsabilità di Governo e di un atteggiamento non rispettoso delle competenze dell’organo consiliare.
VIOLAZIONE DELLE NORME DI LEGGE, STATUTARIE E REGOLAMENTARI NELLA FORMAZIONE DELLE COMMISSIONI CONSILIARI
La nomina dei componenti delle Commissioni Consiliari, effettuata non è avvenuta nel rispetto dello Statuto e del Regolamento relativo.
Lo Statuto comunale al fine di tutelare l’assoluta proporzionalità della rappresentanza, di maggioranza ed opposizione, prevede, inderogabilmente, il meccanismo del voto plurimo.
Il regolamento per la formazione delle Commissioni, poi, dispone, che al voto sia possibile non pervenire solo in caso di accordo all’interno della maggioranza ed all’interno della minoranza. In caso contrario si deve procedere alle votazioni dei componenti a scrutinio segreto e con il meccanismo del voto plurimo, come da Statuto.
La votazione è avvenuta per alzata di mano con voto palese, in violazione del regolamento.
La formazione delle commissioni, inoltre, non rispetta il criterio di #proporzionalità tra i gruppi, in quanto tutti i consiglieri comunali sono presenti in 3 commissioni tranne il consigliere del movimento 5 stelle che risulta presente in 4 commissioni ed il consigliere Michele Russo, nominato solo in 2, e quindi immotivatamente penalizzato rispetto agli altri gruppi presenti in Consiglio.
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA. ELUSIONE DELLA ATTRIBUZIONE ALL’OPPOSIZIONE.
La Presidenza della Commissione di Garanzia “va attribuita alle opposizioni” recita lo statuto, che pertanto non dice semplicemente che la suddetta Presidenza debba essere ricoperta da consigliere comunale non eletto nella/e Lista/e di Maggioranza, ma specifica che la suddetta Presidenza è “attribuita”, cioè assegnata alla competenza, della Opposizione.
Ne scaturisce grave violazione Statutaria ove la Maggioranza Consiliare, pretendendo di influire nella votazione e sottraendo di fatto la suddetta presidenza all’essere “attribuita all’Opposizione”, determini la suddetta Presidenza secondo le proprie scelte e convenienze. Non essendoci accordo, occorreva procedere, così come per i membri delle Commissioni, a votazione a scrutinio segreto con voto plurimo ovvero limitato ai soli componenti dell’opposizione.
La Presidenza del Consiglio, invece, ha ritenuto di mettere ai voti l’elezione del Presidente della Commissione di Garanzia a scrutinio segreto tra tutti i consiglieri comunali, inclusi quelli dalla maggioranza, che è risultata ovviamente determinante nella scelta.
Di fatto il Presidente della Commissione di Garanzia, attribuito all’Opposizione dallo Statuto, è stato scelto dalla maggioranza.
Per tutto quanto innanzi esposto si è chiesto di assumere, con tempestiva sollecitudine, ogni utile e necessario provvedimento per porre rimedio alle gravi violazioni di Statuto e Regolamento poste in essere.
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