E’ uscita di casa con il figlio nel pomeriggio di ieri. E’ salita a bordo della sua Opel Corsa e da Quadrelle, un piccolo centro del Baianese, al confine tra Avellino e Nola, e si è diretta verso Benevento, per poi imboccare la strada Statale 372 Telesina e forse raggiungere il suo paese di origine. Su cosa sia accaduto tra il momento in cui una 34enne, per gli inquirenti responsabile di aver ucciso il figlio di appena 4 mesi, ha lasciato il compagno e la casa di Quadrelle e la mezzanotte scorsa, quando e’ stata ritrovata in fondo a una scarpata, con il figlio morto accanto, i carabinieri del comando provinciale di Benevento stanno lavorando ininterrottamente dalla notte scorsa. Appare ormai chiaro che la donna aa ucciso il figlio, prima lanciandolo nel un dirupo e facendolo rotolare giù per 7 metri e poi accanendosi sul corpicino con un bastone di legno, fino a fracassarne il capo e perdere lei i sensi. Non e’ stato facile per i militari e per il sostituto procuratore del tribunale di Benevento, Vincenzo Toscano, interpretare i pochi elementi trovati in fondo alla scarpata e lungo la statale Telesina, nei pressi di Solopaca. C’era la Opel Corsa con una portiera aperta, finita contro il guard rail. Tutto faceva pensare a un incidente. La donna, finita nel dirupo, si e’ ripresa, ma era in un forte stato di alterazione emotiva. Non riusciva a rispondere alle domande dei militari. Poi si e’ capito che e’ sordomuta. La donna e’ stata identificata grazie ai documenti e le sue generalità combaciavano con quelle contenute in una denuncia di scomparsa che un uomo di 32 anni di Quadrelle aveva presentato ai carabinieri della compagnia di Baiano, in provincia di Avellino, poche ore prima. L’uomo, che si e’ presentato nella caserma irpina, era preoccupato per la compagna e per il figlio. Non riusciva a mettersi in contatto con lei, ha riferito della disabilità della donna e ha chiesto aiuto per ritrovare la sua famiglia. Lentamente alcune tasselli della vicenda sono tornati al loro posto. Le ferite al capo del piccolo, secondo un primo esame esterno del corpicino, non erano compatibili con una caduta. E poco distante dal bimbo c’era un pezzo di legno sporco di sangue. La madre e’ stata portata in ospedale a Banevento da un’ambulanza del 118, scortata da una pattuglia dei carabinieri che ancora sta piantonando la camera in cui la 34enne è sottoposta a una terapia necessaria in casi di forte alterazione emotiva. E’ stata ascoltata sommariamente con l’ausilio di un interprete delle lingua dei segni, ma si attende che le sue condizioni migliorino, anche perché sarà trasferita in carcere. E’ indagata per omicidio volontario. Su questo gli inquirenti non hanno alcun dubbio, m a resta da capire il movente. Non viene esclusa l’ipotesi di una discussione con il compagno poche ore prima del delitto, ma si cercherà di valutare più a fondo lo stato psichico della donna, che potrebbe essere in uno stato depressivo post partum. Maggiori elementi potrebbero scaturire dagli interrogatori che i carabinieri stanno conducendo dalla notte scorsa nella cerchia familiare della coppia.
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