Il blitz è scattato venerdì mattina quando gli agenti della Squadra Mobile di Caserta eseguivamo il fermo di tre persone (K.L. di 48 anni, D.R. di 31 anni, A.S. di 32 anni) mentre altri due venivano denunciati a piede libero per ricettazione (D.T. di 31 anni e D.D. 26 anni).
I cinque viaggiavano a bordo di una Audi A4 quando sono stati fermati dagli agenti della Mobile casertana che avevano avuto una segnalazione dai colleghi di Roma di un furto in abitazione commesso nella mattianta di venerdì. A quel punto è scattato il blitz: è stata perquisita la vettura ed anche un’abitazione a loro in uso nel quartiere Borghesiana di Roma.
I cinque venivano trovati in possesso di arnesi atti allo scasso, di oggetti preziosi (per un valore di circa 30.000 euro) e denaro (2.400 euro in contanti), risultati compendio del furto avvenuto poco prima a Palestrina. Acquisita la denuncia della vittima del furto, che riconosceva i preziosi trafugati e confermava l’ammanco di 2.400 euro, nonchè la testimonianza di una vicina di casa residente nel luogo oggetto del furto (che aveva visto allontanarsi l’Audi A4 bianca fuggire a gran velocità) si procedeva al fermo dei tre,nonché alle denunce in stato di libertà per gli altri due.
Nella disponibilità dei malfattori, tutti residenti in un campo nomadi del napoletano, oltre all’Audi A4 di colore bianco, con apposte targhe rubate, veniva rinvenuta, all’interno del cortile dell’abitazione a loro in uso, una BMW Serie 1 di colore blu, la quale, da accertamenti effettuati, era stata utilizzata per perpetrare furti in appartamento (tra Caserta e Napoli, soprattutto) con utilizzo improprio di sirena bitonale in dotazione alle forze dell’ordine, che era stato utilizzato per fuggire nel traffico in altre occasioni in cui la banda riuscì a fuggire alle forze dell’ordine.
Entrambe le autovetture sono state poste sotto sequestro. A seguito della perquisizione domiciliare veniva rinvenuta, inoltre, anche una pistola giocattolo, probabilmente anch’essa provento di furto, che è stata sottoposta a sequestro. Il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Roma chiedeva ed otteneva, all gip del Tribunale competente, la convalida del fermo dei tre soggetti, per i quali, considerati i numerosi precedenti penali e di polizia, è stata confermata anche la permanenza in carcere.
Uno dei denunciati, D.D., è finito comunque in carcere perché era destinatario di un ordine di esecuzione di una pena a 3 anni, 7 mesi e 14 giorni di reclusione emesso nel giugno del 2018 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli.
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