L’adattamento è “mettere i giocatori in condizione di esprimersi al meglio mantenendo l’equilibrio. Ci vuole tempo, non è un videogioco”. Così Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, alla vigilia della sfida con il Brescia. “Per Chiellini la ‘mia’ Juve si vedrà a Natale? Il processo di apprendimento è reciproco. Io devo capire cosa posso fare per la squadra e la squadra deve capire quello che chiedo io”, ha spiegato il tecnico in conferenza stampa. “E’ normale, è una squadra in evoluzione, bisogna trovare gli equilibri giusti in base alle caratteristiche dei giocatori. Stiamo lavorando, poi io spero succeda il prima possibile, ma come ho sempre detto – ha aggiunto – l’adattamento di una squadra ai principi dell’allenatore è sempre molto soggettivo”. Sul suo adattamento all’ambiente bianconero, Sarri ha commentato: “Il mondo Juve non ha niente di particolare e di differente da altri tipi di realtà. Questi mondi sono fatti da persone, non è che c’è un diktat dal cielo. Io con queste persone mi trovo benissimo, quindi non ci trovo niente di particolare. La necessità di fare risultati c’è anche in altri ambienti”, ha proseguito. “Non è che c’è tanto di diverso. Qui c’è un ottimo livello di organizzazione, persone con cui mi trovo meglio quindi l’adattamento al mondo Juve è molto semplice. Poi c’è l’aspetto tecnico, imparare piano piano le caratteristiche di tutti i giocatori a disposizione. Tutti hanno caratteristiche palesi e altre che riconosci lavorandoci giorno dopo giorno, non vedendo qualche partita. Quello è l’adattamento – ha sottolineato – mettere i giocatori in condizione di esprimersi al meglio e allo stesso tempo mantenendo l’equilibrio di squadra. Sono tentativi su cui bisogna innescare un modo di giocare e pensare. Poi ci vuole tempo, non è un videogioco. E’ fantasia popolare. Un modo di giocare è un modo di pensare, quindi per innescare un modo di pensare ci vuole tempo”, ha concluso Sarri.
Articolo pubblicato il giorno 23 Settembre 2019 - 14:52