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Il Governo approva la nota di aggiornamento del Def. Stop all’aumento dell’Iva. Tutti i numeri

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Via libera del Consiglio dei ministri alla nota di aggiornamento al Def. La manovra per il 2020 sarà di circa 29 miliardi, si evince dalla bozza della nota di aggiornamento al Def.
“Abbiamo approvato questo primo documento di contabilità pubblica che preannuncia l’impostazione della manovra: è un documento importante e voglio confermare che abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Iva. Ma non ci accontentiamo di questo: ho chiesto al Parlamento la fiducia su 29 punti programmatici” e con la manovra il governo inizia a realizzarli. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Vogliamo ridurre il cuneo fiscale, è il nostro obiettivo, come abbassare le aliquote dell’Iva, – ha aggiunto – tutto non possiamo fare nel primo anno, ma abbiamo impostato le riforme”. “Già da quest’anno – ha affermato il presidente del consiglio – progettiamo la modernizzazione del Paese, la digitalizzazione, la semplificazione burocratica, la svolta verde, per orientare tutto il sistema verso l’economia circolare e proteggere da subito il nostro ambiente”.

Conte ha spiegato che il governo intende dare un segnale anche alle persone con disabilità. “Vogliamo perseguire un family Act che metta ordine a tutta la selva di agevolazioni e tax expenditures a favore delle famiglie”, e sarà anche adottato un codice per la disabilità.

Quanto alla lotta all’evasione fiscale, Conte ha detto: “Siamo consapevoli di dover lavorare per inasprire le pene ai grandi evasori ma anche che occorre realizzare per tutti i cittadini un grande patto sociale ed economico perché uno degli strumenti più efficaci è incentivare l’utilizzo della moneta elettronica e i trasferimenti digitali”.

Conte ha affermato anche che “il salario minimo è nel programma di governo, collegato a un contratto di riferimento e al problema della rappresentanza sindacale e all’efficacia erga omnes dei contratti collettivi del lavoro”.

Con la nota di aggiornamento al def “definiamo uno scenario di finanza pubblica per la prossima manovra solido e volto alla crescita”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Il quadro delineato dal Def in vista della manovra, secondo il ministro, “costituisce una base solida per un programma ambizioso che deve fare i conti con un’eredità impegnativa, sia per per il quadro internazionale, che per le ripercussioni sulla finanza pubblica che hanno avuto stagioni più tumultuose del quadro politico e dei rapporti con l’Europa”.

Gualtieri ha annunciato l’intenzione di emettere dei “green bond, emissioni di titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale”.

Spunta un “superbonus” per chi paga con carte e bancomat nei settori più a rischio evasione. Da abbinare al meccanismo del cashback mensile su tutti i pagamenti tracciabili e da dare tutto in una volta, magari a inizio anno (tanto che già sarebbe stato ribattezzato ‘bonus della Befana’). E’ una delle ipotesi allo studio in vista della manovra per incentivare la moneta elettronica. Si inserirebbe, però, spiegano fonti qualificate, all’interno del piano più complessivo della “nuova Iva”, con rimodulazione delle aliquote.

L’entità del bonus dipenderà dalle risorse, ma l’obiettivo è restituire fino a 475 euro a chi, nell’anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione.

TUTTI I NUMERI DEL DEF – Sono previsti interventi, tra nuove entrate e riduzioni di spesa, per circa 14,4 miliardi. La flessibilità sul deficit è di circa 14,4 miliardi, lo 0,8% del Pil.

“La manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell’aumento dell’Iva”, è scritto in una bozza della nota di aggiornamento al Def.

Quanto al rapporto deficit e Pil è del 2,2% sia nel 2019 che nel 2020. Poi cala nei due anni successivi: all’1,8% nel 2021 e all’1,4% nel 2022.

“Negli ultimi 12 mesi le previsioni di crescita del Pil hanno subito continue revisioni al ribasso – si legge nella bozza di relazione al Parlamento che accompagna la nota di aggiornamento al Def -, portandosi allo 0,1 per cento nel 2019 e allo 0,6 per cento nel 2020, a fronte rispettivamente dell’1,5 per cento e dell’1,6 per cento stimati nella Nadef 2018”. “Per quanto riguarda la proiezione del rapporto debito/pil, partendo dal livello previsto per fine 2019 (135,7%) – si legge nella bozza di nota di aggiornamento al Def – e ipotizzando proventi da dismissioni e altri introiti in conto capitale destinati al fondo di ammortamento del debito pubblico per 0,2 punti percentuali di Pil all’anno, il rapporto scenderebbe al 135,1 per cento nel 2020 e quindi al 133,6 per cento nel 2021 e al 131,4 per cento nel 2022”.

“L’impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021”, si legge ancora nella bozza di nota di aggiornamento al Def. Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.

“Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil (circa 14,4 miliardi)” così suddivisi: 7,2 miliardi (0,4% del Pil) dalla lotta all’evasione, compresa la “diffusione di strumenti di pagamento tracciabili”, 1,8 miliardi dalla spending review (0,1% del Pil), 1,7 miliardi (circa lo 0,1% del Pil). Il resto verrà da tagli ai sussidi e da altre misure fiscali.

In tema di privatizzazioni, nella bozza della nota di aggiornamento al Def si fissa un obiettivo di 3,6 miliardi nel 2020 e di 7,2 miliardi nel biennio 2021-2022. Non ne sono previste nel 2019. “Il Mef rivede a 0,0 punti percentuali di Pil l’obiettivo di proventi per il 2019, a 0,2% punti percentuali l’obiettivo per il 2020. Si introduce, inoltre, un obiettivo di introiti di 0,2% del Pil all’anno per il biennio 2021-2022”. Tali obiettivi, si legge, comprendono dividendi straordinari e altri proventi finanziari destinati al Fondo di ammortamento del debito pubblico.

“Il nuovo governo è stato formato con rapidità e si è trovato a dover aggiornare il Def e impostare l’imminente sessione di bilancio in tempi strettissimi”, scrive Roberto Gualtieri nella premessa che apre la Nadef, a quanto si legge in una bozza. “Siamo convinti di poter imprimere un cambio di passo alla politica economica già con la prossima legge di Bilancio e che si sia aperta un’opportunità di disegnare riforme incisive e preparare un vero rilancio dell’economia italiana”, aggiunge.

Su Twitter il ministro Dario Franceschini: “Avviso ai naviganti: la smania quotidiana di visibilità logora i governi. Già visto tutto. Si inventano litigi sull’Iva, quando nessuno vuole aumentarla, solo per avere qualche riflettore acceso. Il Pd sceglie la serietà e si impegna sul cuneo fiscale per aumentare gli stipendi”.

Va all’attacco il leader della Lega, Matteo Salvini: “Manovra economica truffa, con miliardi di nuove tasse. Hanno già tradito tutte le promesse fatte ad agosto”.

Nella Nadef a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il governo dichiara 23 ddl collegati: ecco l’elenco completo

– Ddl green new deal e transizione ecologica del paese;

– Ddl in materia di spettacolo, industrie culturali e creative, turismo;

– Ddl recante disposizioni in materia di formazione iniziale e abilitazione del personale docente;

– Ddl recante riordino del modello di valutazione del sistema nazionale di istruzione e delle università;

– Ddl recante istituzione dell’agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico;

– Ddl recante misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia (family act);

– Ddl recante interventi per favorire l’autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116 comma 3 della costituzione attraverso l’eliminazione delle diseguaglianze economiche e sociali nonchè l’implementazione delle forme di raccordo tra amministrazioni centrali e regioni, anche al fine della riduzione del contenzioso costituzionale;

– Ddl recante riforma del catasto;

– Ddl recante semplificazioni e riordino in materia fiscale;

– Ddl recante riordino del settore dei giochi;

– Ddl recante delega al governo per il testo unico in materia di contabilità e tesoreria;

– Ddl in materia di economia dell’innovazione e attrazione investimenti;

– Ddl in materia di banca degli investimenti pubblica;

– Ddl recante riduzione del cuneo fiscale;

– Ddl in materia di semplificazioni normative e redazione testi unici;

– Ddl in materia di revisione della disciplina del ticket e delle esenzioni per le prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale;

– Ddl in materia di disabilità;

– Ddl di legge recante misure volte a razionalizzare le misure di trasparenza e anticorruzione;

– Ddl recante interventi mirati finalizzati a coordinare le responsabilità disciplinari dei dipendenti pubblici;

– Ddl recante disposizioni di semplificazione e puntualizzazione, procedimentale e processuale, in materia di accesso ordinario e generalizzato;

– Ddl recante disposizioni volte alla razionalizzazione delle procedure selettive della pa;

– Ddl in materia di semplificazioni normative e amministrative e redazione testi unici.

– Ddl recante delega al governo per la revisione del codice civile.


Articolo pubblicato il giorno 30 Settembre 2019 - 22:09


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