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Dalla Siberia a Mosca a piedi, lo ‘sciamano’ contro Putin il ‘diavolo’

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A piedi dalla Siberia a Mosca per espellere il “diavolo”, incarnatosi – a suo dire – nel presidente, Vladimir Putin. E’ l’impresa dello sciamano-guerriero Aleksandr Gabyshev, partito lo scorso marzo a piedi dalla Repubblica di Sakha, in Siberia, e diretto a Mosca per portare a termine la sua missione. A raccontarlo sono diversi media russi, mentre sui social abbondano le foto dello sciamano, che cammina sotto il sole con un cappellino in testa, trascinando un carretto con il suo ‘bagaglio’, di cui fa parte anche una yurta, la tenda tradizionale dei nomadi in Mongolia e Siberia. Lungo la strada, si e’ unito a lui un manipolo di seguaci: una ventina di persone, racconta Radio Free Europe, tra anarchici, poeti, ex giornalisti e camionisti. A ognuno lo sciamano ha dato un soprannome, “Corvo”, “Babbo Natale”, “Angelo” e “Dargo” solo per citarne alcuni. Gabyshev, 51 anni, ha percorso quasi duemila chilometri da quando ha iniziato la sua marcia. Si e’ dato due anni per arrivare nella capitale. Vuole avanzare con calma, attraversare il Paese, parlare con le persone e incontrare gli attivisti locali d’opposizione, con l’obiettivo di ispirare un movimento democratico nazionale. Con i suoi ‘discepoli’, percorre 20 chilometri al giorno, fermandosi a dormire a volte in tenda, a volte in albergo. La gente del posto ormai lo riconosce, si ferma ad ascoltare le sue storie e a raccontargli le proprie, si fanno selfie. I video dei suoi sermoni su Youtube sono visualizzati da migliaia di persone e la sua impresa, accolta all’inizio come una boutade, si e’ guadagnata l’attenzione nazionale. “La democrazia non deve contemplare la paura”, ha dichiarato lo sciamano a un sito di notizie siberiane, “le persone ora hanno paura di parlare, temono di essere licenziate, che venga loro dimezzato lo stipendio”. “Il nostro potere statale è infinito e demoniaco”, ha denunciato. Gabyshev è partito dalla città di Yakutsk, sei mesi fa, con 3 mila rubli (poco più di 40 euro) in tasca, lasciando il suo lavoro di custode e saldatore. Man mano che aumentava la sua fama, le persone hanno iniziato a offrirgli denaro, cibo e acqua, riferisce il sito Moscow Times. Lo sciamano e’ una delle tre figure tradizionali nella cultura indigena siberiana, insieme al fabbro e al guerriero; è ritenuto l’interprete degli spiriti della terra. Si tratta di una figura scomparsa nel periodo sovietico, a causa della repressione anti-religiosa del regime comunista, ma che sta riemergendo anche sotto forma di fenomeno culturale negli ultimi anni. “Arriverò a Mosca con un intero esercito”, ha avvertito Gabyshev, “anche se Putin non se ne andrà, la gente almeno manifesterà tutta insieme”.


Articolo pubblicato il giorno 18 Settembre 2019 - 17:05


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