Arzano. Cimitero consortile Arzano, Casoria e Casavatore: senza quote compartecipative a rischio servizi e stipendi. Sul tavolo anche il nodo ampliamento. Una situazione che se non risolta in tempi brevi potrebbe mandare in default l’ente cimiteriale da anni in attesa della regolarizzazione delle quote compartecipative pagate ormai con atavico ritardo e, come nel caso di Casoria, in arretrato da circa 7 anni. Situazione che ha costretto il cimitero consortile a diffidare ed avviare la procedura per notificare il decreto ingiuntivo a carico dell’ente casoriano. La decisione è stata assunta con deliberazioni dell’Assemblea su input dei membri indicati dalla commissione prefettizia del comune di Arzano in quanto il municipio di Casoria non risulta in regola, in tutto o in parte, con i pagamenti delle quote che ammonterebbero a circa 6 milioni di euro pari a quasi 12 miliardi delle vecchie lire. Anche se a quanto trapela da ambi enti comunali, il sindaco Raffaele Bene avrebbe richiesto un incontro al direttore del consorzio per cercare di capire come sbloccare la situazione. Una linea di trasparenza e rispetto delle norme adottatala dal consorzio che proseguirà anche nei prossimi mesi dovendo attuare giocoforza una politica di razionalizzazione delle risorse. L’ente cimiteriale, in questa fase critica, sta dunque mantenendo una linea che garantisca da un lato gli stipendi del personale e dall’altro il pagamento delle bollette. Al centro dell’azione del neo direttore Francesco Leo, anche il recupero dei crediti vantati nei confronti dei cittadini inadempienti per quanto concerne alcuni servizi interni. Insomma, la vera singolarità è che il comune di Casoria, pur inadempiente da anni, usufruisce di tutti i servizi cimiteriali pagati dai comuni di Arzano e Casavatore. Altro nodo urgente da sciogliere è quello dell’ampliamento che se non avviato in tempi brevi, potrebbe sfociare in una emergenza sanitaria senza precedenti. Sarebbe una manna dal cielo, vedere almeno in fase progettuale l’allargamento dello stesso sempre alle prese con la mancanza di fosse e loculi. Anche perché, tre comuni racchiusi in un unico cimitero, effettivamente sono troppi. L’ampliamento del cimitero consortile produrrebbe la realizzazione di centinaia di loculi e ulteriori fosse, che si andrebbero ad aggiungere a quelli già esistenti. Da anni le precedenti amministrazioni avevano cercato di allargare l’area adibita a Camposanto ma avevano trovato sempre ostacoli burocratici. (gdn)
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