“La situazione di Napoli al momento non ha alcuna criticita’, se il piano regge lo vedremo tra qualche giorno con la chiusura delle altre due linee del termovalorizzatore”. Lo afferma Raffaele Del Giudice, assessore all’ambiente del Comune di Napoli, facendo un primo punto della situazione dopo la chiusura di una delle tre linee del termovalorizzatore di Acerra, che verra’ spento completamente per manutenzione nei prossimi giorni. Attualmente la rimozione dei rifiuti prosegue regolarmente, ma presto gli stir non potranno piu’ accogliere altro rifiuto indifferenziato e le circa 80.000 tonnellate che si accumuleranno dovranno essere portate nei quattro siti di stoccaggio definiti nel piano concordato tra Regione Campania, le quattro Province della regione, la Citta’ Metropolitana di Napoli: Caivano, Casalduni, San Tammaro e Polla. Anche nella provincia di Napoli la situazione “per ora e’ abbastanza tranquilla”, spiega Gabriele Gargano, amministratore delegato di Sapna, la societa’ provinciale per lo smaltimento dei rifiuti. “Gli stir – spiega Gargano – restano quasi pieni, il quantitativo di rifiuti accumulati si e’ solo parzialmeente ridotta nelle ultime due settimane”. La Sapna ha anche intensificato la frequenza delle navi che portano via i rifiuti verso Spagna, Portogallo e Danimarca: “La frequenza era di una ogni due settimane – conferma gargano – ora vista la situazione abbiamo intensificato i carichi e quindi parte una nave ogni dieci giorni”. In questi giorni di chiusura parziale di Acerra, intanto, si sta limando l’avvicinamento alla stop completo; tra gli atti attesi anche la firma da parte degli amministratori locali sanniti per l’ufficializzazione del si’ di Casalduni ad accogliere circa 12.000 tonnellate di rifiuti che saranno smaltiti, secondo il piano, entro gennaio. Anche Gargano conferma l’attesa per il funzionamento del piano anti-crisi: “Se regge – dice – lo vedremo solo dopo qualche giorno dalla chiusura delle altre due linee di Acerra”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Settembre 2019 - 19:24