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Carabiniere ucciso, l’informativa: ‘Cerciello portato in un luogo buio e senza telecamere’

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L’appuntamento fissato da Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort era al riparo da occhi indiscreti. Insomma “hanno condotto il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale ad un punto individuato come idoneo in quanto buio e privo di sistemi di videosorveglianza”. Lo affermano i carabinieri in una informativa finita agli atti dell’inchiesta sull’omicidio avvenuto la notte del 26 luglio scorso, in una strada del quartiere Prati, a Roma. Nel documento di oltre 200 pagine si afferma che “Natale dopo aver concordato al telefono con Brugiatelli l’incontro per richiedere denaro e droga in cambio dello zaino, ha effettuato un sopralluogo della zona dell’appuntamento al fine di individuare un ‘punto isolato’, non coperto da telecamere e non frequentato da passanti”. I due giovani statunitensi si sono quindi “scientemente nascosti dietro le autovetture parcheggiate per evitare di essere notati da chi stavano per incontrare. Natale, preoccupato di poter essere scoperti, ha invitato Elder ad abbassarsi, lasciando chiaramente intendere di essere lui a gestire la situazione”. Gli uomini dell’Arma descrivono le fasi precedenti la drammatica collutazione. “Dalle ore 03:02 alle ore 03:14, come segnalato dal Gps della radio portatile, la pattuglia” con a bordo Cerciello, Varriale e Brugiatelli “percorre le strade della zona alla ricerca del luogo indicato per l’appuntamento. Evidentemente il passaggio dell’auto non era passata inosservata” ai due americani “che per timore di essere visti si erano nascosti dietro ad una macchina parcheggiata”. Finnengan Lee Elder ha ucciso con 11 coltellate, sferrate in 32 secondi, il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega. Questo quanto emerge dall’informativa dei carabinieri del Nucleo Investigativo depositata in vista del Riesame sulla posizione di Christian Gabriel Natale Hjort, accusato con Elder di concorso in omicidio, fissato per il prossimo 16 settembre. Al tempo dell’aggressione si arriva “interpolando i sistemi di videosorveglianza” della banca Unicredit di via Gioacchino Belli e della gioielleria di via Federico Cesi. Negli atti si legge, infatti, che: “stabilito che i due militari (Cerciello e il suo collega, Andrea Varriale) sono stati ripresi alle 3 e 15 minuti e 44 secondi dalla telecamera esterna della banca – dopo essere passati alle 3 e 15 minuti e 12 secondi dinanzi a quella della Gioielleria – e in considerazione del fatto che i due indagati sono transitati, in fuga, sempre dinanzi alle telecamere della medesima gioielleria alle successive 3 e 16 minuti e 16 secondi (come già comunicato nelle precedenti informative), si può sostenere, interpolando i sistemi di videosorveglianza appena citati, che l’aggressione sia durata all’incirca 32 secondi”


Articolo pubblicato il giorno 6 Settembre 2019 - 20:47

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