Avellino.Rinviati a giudizio i tecnici e prosciolti quasi tutti gli amministratori comunali, con l’eccezione dell’allora assessore al Bilancio. Il gup del tribunale di Avellino ha deciso che bisognerà verificare in un processo le responsabilità del falso in bilancio relativo al consuntivo 2013 del Comune di Avellino. Per quella vicenda il pm Luigi Iglio aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco Paolo Foti, insieme con gli assessori della sua giunta Nunzio Cignarella, Caterina Barra, Giuseppe Ruberto, Roberto Vanacore, Lucia Vietri, Angelina Spagnuolo e Anna Rita Marchitiello, del dirigente del settore Finanze del Comune, Gianluigi Marotta, e dei componenti del collegio dei revisori dei conti, Antonio Savino, Ottavio Barretta e Antonio Pellegrino. Per il giudice andranno a processo a febbraio prossimo Spagnuolo, il dirigente delle finanze e i revisori dei conti. In base alla ricostruzione del pm, nel 2014, per salvare il Comune dal dissesto, il dirigente del settore finanze Marotta avrebbe omesso alcuni dati importanti nei conti. In particolare, non furono iscritti a bilancio atti di pignoramento e procedure esecutive che superavano la soglia dello 0,5% delle spese correnti relative all’anno 2013. Una “dimenticanza” che consenti’ di non classificare il Comune di Avellino come ente strutturalmente deficitario. L’ex sindaco Foti ha sempre declinato ogni responsabilità rispetto alle procedure tecniche relative alla stesura di un bilancio, che competeva ai tecnici del palazzo, mentre le verifiche dovevano essere in capo ai revisori, che non evidenziarono, con i pareri ufficiali, le omissioni del dirigente.
Articolo pubblicato il giorno 26 Settembre 2019 - 07:34
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