Marcianise “I provvedimenti assunti dall’autorità giudiziaria nei confronti di due persone accusate, a vario titolo, di gestione illecita di rifiuti e inquinamento ambientale in un sito di stoccaggio a Marcianise, rappresentano un primo intervento di sensibilizzazione della comunità esposta ai rischi tossici”. Lo dichiara, in una nota, il sen. Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, ricordando come su quegli stessi suoli oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), “pochi giorni dopo l’apposizione dei sigilli, divampò un rovinoso incendio doloso”. Ebbene, aggiunge il presidente dei Biologi “ogni rogo di materiale proveniente da rifiuti, peraltro stoccati e quindi concentrati, libera nell’ambiente enormi quantità di sostanze tossiche e nocive. La scienza ha individuato che tali sostanze, inquinanti aria, suolo, acqua ed alimenti, inducono modificazioni epigenetiche trasmissibili attraverso i gameti maschili alla prole”. Si tratta, per D’Anna “di dover fronteggiare un grave tara genetica silente ma operante, che può compromettere la salute delle prossime generazioni esponendole al rischio di varie patologie. E tuttavia la consapevolezza di tali eventi è pressoché nulla, al pari degli interventi di screening sulle popolazioni maggiormente esposte”. Da qui l’appello del presidente dell’Onb “doveroso ed opportuno”, alle autorità nazionali e regionali ed agli organi di informazione “affinché intervengano il più rapidamente possibile”. Da parte sua, conclude D’Anna: “l’Ordine dei Biologi mette gratuitamente a disposizione delle autorità una propria task force di esperti nel settore ecotossicologico per tutte le necessità del caso”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2019 - 11:45