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Aiutarono ‘il macellaio della camorra’ ad evadere dal carcere: quattro arresti e tre indagati

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Quattro persone sono state arrestate oggi per aver contribuito, in concorso fra loro, nella notte del 18 marzo 2017, all’evasione di Alessandro Menditti, esponente di spicco della camorra e conosciuto come il “macellaio della camorra”, e alla tentata evasione di Ilirjan Boce dalla Casa Circondariale di Frosinone.L’operazione è stata eseguita alle prime ore del giorno da uomini del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria, a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone Alfonso Coletta. Insieme al provvedimento cautelare, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari di quattro dei sette indagati, il NIC della Polizia penitenziaria ha proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anche nei confronti dei due detenuti, attualmente ristretti presso gli istituti penitenziari di Nuoro e Napoli Poggioreale. Menditti, conosciuto come il Ras dei Belforte, venne catturato una settimana dopo l’evasione. I quattro, tutti di nazionalità albanese- a quanto è emerso dalle indagini- avevano partecipato alle fasi preparatorie dell’evasione e scelto come base operativa la cittadina di Artena (RM), non lontana dal carcere di Frosinone. Alla loro cattura si è arrivati con l’analisi di tabulati dei loro cellulari, la visione dei filmati di video sorveglianza dell’istituto oltre alle comuni attività di osservazione sul territorio. Dalle indagini e’ emerso inoltre che il detenuto Ilirjan Boce, usava più telefoni cellulari per ordinare ai complici di portare le fiamme ossidriche necessarie al taglio delle inferriate e due scale (una telescopica in alluminio e un’altra artigianale con corda e pioli in legno) per poter scavalcare la cinta muraria dell’istituto di Frosinone. L’analisi dei flussi telefonici ha invece permesso agli investigatori di comprendere come siano stati i colloqui visivi in carcere, tra Boce e una sua complice, a consentire di pianificare l’evasione e le precedenti azioni di intrusione nel carcere laziale. La fuga di Menditti durò soltanto una settimana: venne bloccato a Recale, suo Comune di origine nella tarda serata del 25 marzo 2017.


Articolo pubblicato il giorno 25 Settembre 2019 - 13:08

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