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Ai Mondiali paralimpici di Londra il sogno della stabiese Angela Procida

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Diciannove anni, una diagnosi di paralisi permanente e un sogno che si realizza: i mondiali di nuoto. È questa la favola di Angela Procida, atleta paraolimpica stabiese, partecipante ai mondiali di Nuoto, che si stanno tenendo proprio in queste ore a Londra. A sentirla parlare della sua vita non si può non restare incantati. Angela è una ragazza speciale, ha la naturalezza tipica dei campioni. Quel particolare dono che consente di andare oltre le avversità della vita, riuscendole a trasformare in vittoria. E pure fino al 2005 questa giovane atleta era una bambina come tante altre, all’età di cinque anni resta coinvolta in un terribile incidente stradale, che le ha procurato una lesione spinale a livello cervicale C5. Una disabilità grave, che le ha stravolto la vita. Ma la sua famiglia le resta accanto, la sostiene, le dà la forza necessaria per non arrendersi. Lentamente Angela inizia a riprendersi, scopre l’amore per il mare, dove nuotando si sente finalmente libera. La sua passione per il nuoto nasce così. Arriva la prima medaglia, Angela non si ferma più. I successi sono continui come lei stessa ci dice: “Nel 2015 arrivó il mio primo record assoluto, inaspettatissimo. Mentre nel 2016 ho raggiunto i tempi limiti per Rio, anche se non sono andata, poiché ero l’undicesima su 10 posti disponibili.

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Nel 2017 ho partecipato al campionato europeo giovanile, dove ho vinto una medaglia d’argento nei 50 rana. Nel 2018 ho vinto una medaglia di bronzo nei 50 rana alla World series di Lignano Sabbiadoro e nel 2019 ho vinto la medaglia di bronzo nei 50 rana, e dal 5 al 7 luglio scorso ho aggiornato in ben quattro distanze quattro record assoluti.” Colpisce come nel suo racconto Angela riesca a passare dai disagi della sua disabilità ai suoi sogni per il futuro (si è appena iscritta alla facoltà d’Ingegneria ) senza mai dimenticare il suo amore più grande, quello per lo sport. Il tutto con la grande consapevolezza di chi sa che nulla si ottiene senza sacrifici. Oggi la ritroviamo a Londra, con un sogno ben determinato per il suo futuro: “Se penso al mio futuro, mi viene da pensare alla gara di domani, spero di conquistare una medaglia. Una medaglia che possa davvero ripagare tutti i sacrifici che ho fatto. Per me rappresenterebbe una sorta di rivincita della mia vita. Spero di poter conquistare anche un pass per gli europei e per Tokyo 2020, che resta il sogno di ogni atleta, il mio sogno più grande… “. E noi facciamo il tifo per lei.

 Marcella Aliberti


Articolo pubblicato il giorno 11 Settembre 2019 - 14:28


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