“Sarebbe un errore” toccare il reddito di cittadinanza e il decreto Dignità. A sostenerlo è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista al Fatto Quotidiano. “L’economista Marco Leonardi, ex consigliere di Gentiloni, ha spiegato di recente che ‘sulle politiche del lavoro non c’è dubbio che il M5S ha maggiori affinità col Pd che con la Lega’. Sono d’accordo”, ha detto. Secondo Tridico, dunque, “non andrebbe modificato” l’assetto del reddito di cittadinanza “che ha richiesto notevoli sforzi e produrrà un incremento di reddito, occupazione e consumi”. Le rinunce, spiega, “sono appena un migliaio, lo 0,1%, al momento il fenomeno è molto marginale” “e nel 2019 ci attendiamo un forte calo dei poveri assoluti”. Sul Dl dignità, Tridico sottolinea: “i dati Inps indicano un incremento del 62% delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato rispetto al 2018. E i dati pubblicati ieri dall’Inps evidenziano un vero boom di rapporti a tempo indeterminato negli ultimi 6 mesi”. Anche Quota 100 va tenuta secondo Tridico. “Nel settore pubblico c’è un rimpiazzo al 100% e questo permette di svecchiare la P.A. che ha superato l’età media di 50 anni – ha detto – Il privato, invece, sconta la congiuntura sfavorevole. Nel 2019, Quota 100 ha avuto un tiraggio di circa il 50%, con un risparmio di 1,5 miliardi sul 2019 e 3 stimati nel 2020. Si interromperà da sola fra 3 anni: è una opzione e in quanto tale va lasciata. Tra 3 anni si porrà il problema di rivedere il sistema per garantire soprattutto a chi ha avuto o ha carriere instabili, una pensione adeguata dopo un numero congruo di anni, che potrebbe essere 41”.
Articolo pubblicato il giorno 31 Agosto 2019 - 11:17