Protestano gli studenti universitari campani che si sono visti detrarre dalle loro borse di studio una cifra che va dai 500 ai 500 euro per il servizio di ristorazione. “Dallo scorso anno- spiegano- l’azienda campana per il diritto allo studio (Adisurc) ha deciso di modificare i nostri diritti di scelta prelevando i nostri soldi senza preavviso.Infatti nel bando per l’assegnazione borse di studio 2018/2019 e 2019/2020 è prevista una detrazione automatica che va dai 500 ai 700 euro per il servizio ristorazione. Noi tutti studenti riteniamo che sia una violazione del nostro diritto di scelta. Molti di noi lavorano, alcuni hanno problemi alimentari, alcuni hanno problemi in famiglia che li obbligano a “precipitarsi”(magari dopo una ora e mezza passata nei trasporti pubblici/privati) verso le proprie case, alcuni sono stati o andranno in Erasmus. Tutte ragioni personali che ci impediscono di usufruire dei pasti.Inoltre, evento più sconvolgente è stata la beffa sopportata nel ricevere la detrazione e dover continuar a pagare presso i punti ristoro convenzionati. Molti hanno anche chiesto spiegazioni ai ristoratori ricevendo come risposta che si basavano su ciò che indicava la tessera mensa Adisurc. Chiediamo pertanto che sia eliminato questo ‘taglio’ non avendo noi studenti borsisti le possibilità economiche di intraprendere una lunga ed estenuante causa. Sperando di continuare a decidere cosa fare dei soldi che ci spettano di diritto”.
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