La Juventus vieta la vendita ai tifosi nati e residenti in Campania dei biglietti per la partita col Napoli e, a tre settimane dal big-match della 2/a giornata di campionato, e’ gia’ polemica. La Questura di Torino si dissocia, il Comune di Napoli accusa i bianconeri di “discriminazione territoriale e sociale”, Salvatore Esposito – il Genny Savastano di Gomorra – parla addirittura di “schifo, vergogna e tristezza”. Eppure “le restrizioni – precisa la Juve – sono state comunicate agli uffici competenti in data 4 agosto”. E, benche’ le modalita’ di vendita possano subire variazioni, nella prima riunione utile l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive potrebbe davvero chiudere lo Stadium ai tifosi campani. Ma, un conto sono le decisioni arbitrarie, un altro le disposizioni degli organi competenti in materia di sicurezza. “Quest’annuncio e’ un gravissimo precedente di razzismo pratico applicato”, commenta Gad Lerner su Twitter, dove la notizia suscita un vivace dibattito, non senza una buona dose di ironia. “Ma almeno sanno il loro allenatore dove e’ nato”, scrive una tifosi riferendosi alle origini campane di Maurizio Sarri, che a Napoli ha pure allenato, mentre altri chiedono con una battuta se potra’ sedersi in panchina. Nella vicenda ci si infila pure la politica. Per il consigliere regionale campano Gennaro Saiello, 5 Stelle, si tratta di “un precedente gravissimo”: “Essere nati a Napoli, ed essere cittadini campani, non e’ un marchio di disonore – sottolinea – e mai come oggi riteniamo giusto ribadirlo”. “Invieremo immediatamente una nota di protesta al ministero dell’Interno per segnalare questa assurda situazione”, aggiunge Francesco Emilio Borrelli, che in Campania e’ consigliere regionale dei Verdi, sollecitato in tal senso da numerosi club partenopei italiani e stranieri. “Il razzismo e la xenofobia vanno sdoganti – osserva – non alimentati”. Tra Juventus e Napoli, insomma, sono gia’ scintille, anche se il campionato non e’ ancora iniziato. Ed anche se la colpa della Juventus sembra essere soltanto quella di avere anticipato i tempi, seguendo le indicazioni che abitualmente vengono previste per partite come quella col Napoli, basta a riaccendere una rivalita’, sul campo e non solo, non sopita.
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