Questa mattina, a Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano, San Rufo (SA), Torre Annunziata e Trecase (NA), i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia, su delega di questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di 17 indagati, di cui: 14 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito dl sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana e cocaina, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, con le aggravanti del metodo mafioso e del fine di agevolare l’attività di un’associazione mafiosa. La complessa attività dì indagine va a concludere e definire l’operazione di polizia giudiziaria eseguita lo scorso 15 aprile dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e dalla Squadra Mobile di Salerno, in occasione della quale è stata data esecuzione ad una misura cautelare emessa a carico di 38 indagati per reati di traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa, confluita nell’odierna ordinanza cautelare, è stata svolta dai militari Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Battipaglia in prosecuzione delle indagini Perseo e Omnia, le cui misure cautelari, rispettivamente eseguite il 22 febbraio e l’8 marzo 2017, avevano permesso di arrestare i vertici del clan camorristico “Pecoraro-Renna”.
Le indagini hanno permesso di accertare altresì il coinvolgimento di alcuni indagati del rivale clan “De Feo” che risultavano in collegamento con esponenti del clan, “Pecoraro-Renna”.
E’ stata infatti dimostrata l’esistenza di un accordo di non belligeranza fra le citate consorterie camorristiche da sempre ostili fra loro. In particolare sono stati acquisiti elementi per ritenere che vi sia stata una “alleanza” (da qui la denominazione dell’operazione) tra i sodali dei rispettivi clan i cui rispettivi referenti, attualmente detenuti, sono ritenuti i gemelli Bisogni, Sergio ed Enrico, per il primo, ed i fratelli De feo Pasquale e Carmine, per il secondo, da tempo pure detenuti e rappresentati dal fratello De Feo Vita (già destinatario di precedente misura cautelare).
Ovvia la soddisfazione per un grande obiettivo portato a termine nella lotta al narcotraffico in un territorio che non è esente da problematiche come questa.
“E’ successo quello che altre volte si è registrato – così ha iniziato la sua dichiarazione Luca Masini, procuratore capo facente funzioni – e cioè che famiglie storicamente opposte hanno stretto alleanza per sfruttare i proventi dello spaccio di sostanze stupefacenti. Un’attività che aumenta gli introiti se viene gestita con un patto di belligeranza, come accaduto in questo caso. L’operazione di oggi non giunge alla fine di un ciclo investigativo ma consente di raggiungere un risultato importante anche dal punto di vista numerico. E’ stato inferto un gran colpo nel contrasto al narcotraffico”.
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