Si pente Francesco Zagaria, l’imprenditore originario di Casapesenna e trapiantato a Capua, coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex sindaco Carmine Antropoli.
Zagaria, meglio noto con l’alias di Ciccio e Brezza e referente della fazione del boss Michele Zagaria, ha iniziato il suo percorso di collaborazione con la giustizia lo scorso 5 luglio.
Ieri le sue primissime dichiarazioni sono state depositate nel corso dell’udienza al Riesame ‘bis’ per Antropoli dopo che la Cassazione aveva annullato, in parte, l’impianto accusatorio a carico del chirurgo di Sant’Angelo in Formis, difeso dagli avvocati Mauro Iodice e Vincenzo Maiello.
L’udienza è slittata a settembre per valutare le nuove prove portate in aula dalla Dda e verificare la sussistenza delle esigenze cautelari per Antropoli, detenuto ai domiciliari a Rivisondoli. Secondo l’accusa Antropoli e Zagaria avrebbero esercitato pressioni su un candidato alle elezioni comunali per costringerlo a ritirare la candidatura e favorire un altro aspirante consigliere, Marco Ricci. Solo Zagaria, invece, è accusato anche di aver svolto un ruolo nell’omicidio di Sebastiano Caterino, avvenuto nel 2003 a Santa Maria Capua Vetere.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2019 - 13:12