Il decreto-imprese voluto da Luigi Di Maio e’ rientrato nei radar. Il testo e’ pervenuto alle “intese” richieste, e sarebbe ora all’attenzione degli uffici legislativi dei diversi ministeri per “eventuali osservazioni”. Osservazioni che, data l’urgenza delle materie contenute, devono pervenire alla Presidenza del Consiglio entro il 2 settembre, questo permetterebbe la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, gia’ dal giorno successivo. In tempo cioe’ perche’ si attivino le tutele a favore di ArcelorMittal che scadono il 6 settembre. Com’e’ noto, la multinazionale, che, nel frattempo, ha interrotto dal mese di marzo i pagamenti dell’affitto (45 milioni si euro a trimestre), aveva minacciato di lasciare l’Ilva. I 16 articoli del decreto, sono la sintesi di gran parte del lavoro fatto da Luigi Di Maio nei due ministeri di via Veneto. A leggerne i contenuti, e’ comunque un provvedimento che, se pure concordato con i ministri della Lega, prevede tutta una serie di misure che possono essere lette anche nella prospettiva di un governo di centro-sinistra. I primi 8 articoli vanno sotto il Capo. “Tutela del lavoro” e nell’art.1 ci sono alcune modifiche al Jobs Acts in favore dei collaboratori e dei “rider”. In particolare, a tutela del “rider”, si determina la composizione del compenso, dove viene ridotto “il cottimo”, che deve essere “in misura non prevalente”, e si introduce la paga oraria, purche’ il lavoratore accetti almeno una “chiamata”. Ai rider devono poi essere garantiti l’assicurazione contro infortuni. Ma piu’ dei rider, probabilmente la modifica al Jobs Acts piu’ importante e’ quella che apre il decreto e che prevede (art.1) che anche i collaboratori che lavorano “mediante piattaforme anche digitali” devono essere considerati lavoratori dipendenti. Sono poi previsti: la stabilizzazione del precari dell’Anpal (art,4), la misura dovrebbe sbloccare il braccio di ferro ingaggiato sui Navigator dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Vengono anche prorogati i contratti del lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita’ (art.6), dato il via libera all’assunzione di 1003 unita’ all’Inps nell’area C (art.6). Viene risolto anche il problema della validita’ della Dsu (l’autocertificazione sui redditi e patrimoni) necessaria per l’ Isee e per percepire il reddito di cittadinanza. Con l’entrata in vigore di questo decreto il Dsu avra’ validita’ fin da subito per permettere a chi perde il lavoro di accedere piu’ velocemente al reddito di cittadinanza. Dall’art. 9, si apre la parte dedicata alle misure a sostegno delle crisi aziendali, in particolare vengono finanziati gli ammortizzatori sociali dei lavoratori occupati nelle aree di crisi industriali complesse in Sardegna e in Sicilia, nella provincia di Isernia. La vertenza Whirlpool trova soluzione nell’art. 11 che prevede per le grandi aziende (che hanno piu’ di 4.000 dipendenti in Italia), una forte agevolazione nei versamenti previdenziali, a patto che abbiano stipulato nel 2019 un contratto di solidarieta’ per una durata di almeno 15 mesi. La misura era attesa per salvare il sito di Napoli della multinazionale. La misura prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2019 e di 6,9 milioni per l’anno 2020. Infine l’art.14 contiene le misure salva-Ilva. In realta’ la norma, applica ai gestori un principio generale del nostro ordinamento per cui “l’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica… esclude la punibilita'” (art. 51 codice penale). In questo caso si chiarisce che, per tutti gli atti compiuti da Arcelor Mittal in “osservanza delle diposizioni contenute nel Piano Ambientale” non possono dar luogo a responsabilita’ penale. Si mette comunque nero su bianco che “resta ferma la responsabilita'” penale, civile e amministrativa per la violazione di norme a tutela della “salute e della sicurezza dei lavoratori”
Articolo pubblicato il giorno 30 Agosto 2019 - 19:16