Nel suo discorso in Senato, Giuseppe Conte ha affermato che accostare ai simboli politici i simboli religiosi è un atto di “incoscienza religiosa”. Un espressione che ha colpito Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, che in un’intervista a Repubblica dice: “Abbiamo assistito a una strumentalizzazione di rosari, crocifissi, immagini care alla devozione dei credenti, che sono state strappate al loro contesto per essere asservite alla propaganda”. Secondo Spadaro, Conte “ha notato un duplice rischio: offendere il sentimento dei credenti e offuscare il principio di laicità, che è un tratto caratteristico dello stato moderno. Sono affermazioni del tutto condivisibili perchè tendono a tutelare sia la coscienza dei fedeli sia la laicità dello Stato, che non è confessionale”. Oggi, le forze sovraniste “hanno bisogno di fondarsi anche sulla religione per imporsi. Avviene non solo nel mondo cristiano. Il potere cerca di assoggettare la religione per succhiarne il sangue, la linfa vitale”, fa notare Spadaro. E spiega che in questo modo “si riduce il cristianesimo a una ‘parte’ o un ‘partito’. Nella coscienza del cittadino e del credente questo crea sempre ferite che finiscono per trasformarsi in infezioni che infettano sia la Chiesa sia lo Stato”.
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