“I due americani hanno minacciato Brugiatelli, gli hanno detto ‘sappiamo dove abiti’, sapevano dove abitava perché nel borsello c’erano sia le chiavi di casa che la carta d’identitaà con l’indirizzo di casa, dunque era preoccupato per l’incolumità dei suoi familiari”, lo afferma l’avvocato Andrea Volpini, legale di Sergio Brugiatelli, l’uomo a cui i due cittadini americani arrestati per la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega rubarono il borsello. ‘Non conosceva che persone fossero – aggiunge Volpini – aveva paura di una rivalsa e che potessero entrare nell’appartamento. Ricorda di aver detto che erano persone con accento straniero. Non ricorda di aver detto magrebini”, aggiunge il legale spiegando che “nel borsello c’erano chiavi e indirizzo di casa, per questo doveva recuperalo nella notte.Brugiatelli informatore? Cerciello e Varriale non li aveva mai visti prima”. Tornando a quella notte e riportando le parole del suo assistito, il penalista afferma che “gli agenti in borghese hanno interrotto lo scambio con il presunto pusher, a quel punto gli americani sono fuggiti verso piazza Mastai. Uno dei due fuggendo si e’ impossessato del borsello incustodito di Brugiatelli, dove c’era il suo amico Maddi”. E ancora: “Entrambi gli americani erano presenti davanti all’ex cinema Alcazar, a via Cardinale Merry del Val. Entrambi sono fuggiti e fuggendo hanno portato via il borsello”, conclude Volpini. Intanto oggi si è recato nel carcere romano di Regina Coeli il papà di Christian Gabriel Natale Hjort, il 19enne americano accusato di concorso in omicidio, insieme al connazionale Finnegan Lee Elder, per la morte del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega. L’uomo al termine della visita non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti.
Articolo pubblicato il giorno 5 Agosto 2019 - 23:02