Ridurre l’incidenza degli infortuni nei calciatori e’ possibile attraverso interventi mirati sui geni. E’ questo uno dei risultati dello studio intitolato: “Genomic analysis reveals association of specific SNPs with athletic performance and susceptibility to injuries in professional soccer players”. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Cellular Physiology, ha visto la collaborazione tra lo Sbarro Health Research Organization (SHRO), un team di ricercatori italiani e lo Staff Medico del Napoli calcio. Lo studio ha analizzato l?impatto di programmi di allenamento e regimi nutrizionali personalizzati, studiati dai medici ed allenatori del Napoli, con lo scopo di migliorare la performance atletica e ridurre l?incidenza di infortuni fisici. I risultati ottenuti, si legge in una nota, sono stati anche confermati dalla Lega Serie A e dall?UEFA, in cui si evince come i giocatori del Napoli siano tra i piu’ ‘in salute’ d’Europa. La ricerca ha inoltre analizzato la presenza di polimorfismi in cinque geni che sono implicati in specifiche attivita’ o correlati agli infortuni e in geni che possono essere modulati dall?esterno, attraverso specifiche indicazioni nutrizionali. I risultati hanno evidenziato come le possibili variazioni genomiche possono essere minimizzate, almeno in parte, mediante programmi nutrizionali e di allenamento specifici disegnati dallo staff medico. “Questo studio – afferma Alfonso De Nicola, fino a un mese fa capo dello staff medico del Napoli – e’ un valore aggiunto alla personalizzazione della preparazione atletica degli sportivi, proiettando cosi’ la medicina dello sport nel terzo millennio”. L?ipotesi riportata suggerisce come la combinazione di appropriati allenamenti, adattati ai profili genetici e nutrizionali di ogni atleta, puo’ essere un modo per raggiungere delle performance atletiche d?e’lite. “La nuova medicina dello sport – afferma Antonio Giordano, direttore della Sbarro Health Research Organization – sta diventando una specialita’ che prende sempre piu’ in considerazione le differenze genetiche degli atleti”. “Questi parametri – conclude Raffaele Canonico, successore di De Nicola a capo dello staff medico azzurro – possono essere adottati per specifiche strategie allo scopo di migliorare, non solo la performance nello sport, ma anche per proteggere la salute degli atleti aiutando cosi’ ad allungare la loro carriera”.
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