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Napoli, la banda di ladri aveva anche chi ripuliva le impronte. LE INTERCETTAZIONI. I NOMI

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Napoli. C’era anche chi si occupava di controllare se i complici avevano lasciato tracce nella banda di “topi di appartamento” sgominata ieri dai carabinieri di Napoli-Chiaia che, coordinati dal sostituto procuratore Sergio Amato e dal procuratore aggiunto Rosa Volpe, hanno notificato 11 misure cautelari (tra carcere, domiciliari e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) ad altrettante persone. Nei frame finali del video diffuso dai militari, infatti, si nota una persona con camicia e giacca che spalma una sorta di crema sul cassettone di quella che sembra una camera da letto. Secondo gli investigatori l’uomo stava cercando di eliminare le tracce lasciate da un complice che aveva agito senza guanti. Domani intanto cominciano gli interrogatori per i quattro arrestati. La banda era composta da 9 napoletani e due cittadini dell’Est europeo. Sono dei Quartieri Spagnoli, della zona dell’Avvocata, san Giovanni a Teduccio, Rione Traiano, zona Mercato, Decumani e san Giorgio a Cremano. “Fate presto, scendete: la barca è pronta”. Era questa la frase in codice utilizzata dalla banda. Le case da svaligiare era quindi chiamate barche. In altre intercettazioni contenute nell’ordinanza cautelare si legge: “Tu lavori oggi? – chiede uno degli arrestati ad un complice – La barca è pronta, sta in cantiere. Totò, vieni che la mettiamo a mare!”.Ed ancora: “L’amico mio sta già nel porto (il basista è sotto il palazzo dove c’è l’appartamento da razziare, ndr) ed è pronto a farci salire a bordo!”.

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L’accusa nei confronti della banda é di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati in abitazione commessi tra il 2015 e il 2016.L’attività d’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Rosa Volpe e dal sostituto procuratore Sergio Amato, è iniziata nel dicembre 2015 quando una banda di criminali, nella notte fra il 7 e l’8, è entrata nella sede di una società di ormeggi in via Caracciolo e ha portato via 250mila euro in contante destinati alle buste paga dei dipendenti. “Le indagini avviate dalla stazione Napoli-Chiaia, inizialmente concentratesi su un dipendente infedele, hanno costituito il punto di partenza – come ampiamente confermato dal gip nell’ordinanza – per delineare la presenza di un’associazionea a delinquere di persone dedite alla commissione di furti in abitazione”, si legge in una nota. Il loro metodo era questo: prima facevano il sopralluogo e, se alla prima e alla seconda volta in cui bussavano, non rispondeva nessuno, si organizzavano per entrare la notte stessa o il giorno seguente. Alla banda vengono contestati dieci furti in abitazione, consumati o tentati, a Napoli, San Sebastiano al Vesuvio, Ercolano, Boscotrecase e Casoria. Per quattro arrestati è stato disposto il carcere, per quattro gli arresti domiciliari, per tre l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria.

ARRESTI IN CARCERE
SALVATORE COLURCELLO DEL ’59 TORRETTA
SALVATORE D’ANDREA DEL ’64 QUARTIERI SPAGNOLI
CIRO ESPOSITO DEL ’62 SAN GIORGIO A CREMANO
GIUSEPPE IACCARINO DEL ’60 DECUMANI
COSTANTIN TANASA DELL’83 SAN GIOVANNI A TEDUCCIO
ARRESTI  DOMICILIARI
BENEDETTO DELLE DONNE ’48 RIONE TRAIANO
ALFREDO MENNA ’67 AVVOCATA
ANTONIO ROMANO AVVOCATA
OBBLIGO DI FIRMA
GAETANO SCODELLARO ’59 QUARTIERI SPAGNOLI
ALBERTO MURO ’59 MERCATO
MANUCHAR KTIVISIANI ’81 GEORGIA


Articolo pubblicato il giorno 1 Agosto 2019 - 23:14


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