L’effetto Conte-bis traina Piazza Affari con il Ftse Mib maglia rosa in Europa in chiusura all’1,94% (a 21.398 punti) e fa restringere lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. Il differenziale chiude a 168 punti (contro i 172 dell’apertura e i 176 della chiusura di ieri), ai minimi da quindici mesi, dopo aver sfiorato in giornata i 160 punti, col rendimento ai minimi storici allo 0,97% (dopo un tuffo allo 0,93%). Sempre oggi e’ stato assegnato in asta per 4 miliardi di euro al tasso lordo dello 0,96%, minimo della serie, il nuovo Btp decennale aprile 2030: e’ la prima volta che il rendimento scende sotto l’1% in sede di collocamento. – LISTINI EUROPEI OTTIMISTI L’accordo tra M5s e Pd che ha permesso al Quirinale di conferire l’incarico a Giuseppe Conte per formare un nuovo esecutivo e il successivo discorso del premier hanno dato un’iniezione di ottimismo ai mercati finanziari, che adesso guardano con fiducia alla formazione della nuova squadra dell’esecutivo giallo-rosso all’insegna della stabilita’. Una prospettiva che dovrebbe riavvicinare Roma a Bruxelles, con il favore delle principali capitali europee. Complice anche il nuovo spiraglio per un accordo tra Stati Uniti e Cina sul fronte della guerra commerciale, le Borse del Vecchio continente hanno terminato la seduta in netto rialzo. A Londra l’indice Ftse 100 guadagna lo 0,98% a 7.184,32 punti, a Parigi il Cac 40 avanza dell’1,51% a 5.449,97 punti, a Francoforte il Dax dell’1,16% a 11.836,88 punti e a Madrid l’Ibex 35 sale dello 0,54% a 8.794,30 punti. – CINA RASSICURA SU DAZI E TRUMP RISPONDE, OK WALL STREET L’allentamento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino spinge anche Wall Street, con il Daw Jones che a meta’ seduta guadagna l’1,35%, il Nasdaq l’1,56% e lo S&P 500 l’1,34%. Il portavoce del ministero del Commercio di Pechino, Gao Feng, ha chiesto agli Stati Unti di “creare le condizioni” per fare progressi nel negoziato e ha confermato i contatti in corso per il prossimo round di colloqui a Washington, in programma a settembre. Feng ha quindi ricordato che la Cina e’ contro l’escalation e ha aggiunto di sperare che Washington prenda “azioni sincere”. “La Cina ha ampi mezzi per la rappresaglia – ha spiegato il portavoce di Pechino – ma ritiene che la questione che dovrebbe essere discussa ora sia la rimozione delle nuove tariffe per evitare l’escalation della guerra commerciale” che “non sarà di beneficio alla Cina, agli Stati Uniti o al mondo”. Da parte sua, il presidente Usa, Donald Trump, ha detto in un’intervista radiofonica su Fox News che nuove negoziazioni commerciali sono previste nel corso della giornata “a un livello diverso”, senza aggiungere altri dettagli. Un annuncio che al momento sembra aver placato i timori degli investitori sui rischi di una recessione.
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