I deputati grillini “non vogliono andare a casa. E i dirigenti ne sono consapevoli. Quindi, il doppio forno è di tutti”. Lo dice in un’intervista a Qn Massimo Cacciari, che giudica il possibile accordo Pd – M5s “una manovra di Palazzo indecente”. L’ex sindaco di Venezia trova “surreale che, dopo aver sparato a palle incatenate per anni, essersi insultati, essersene dette di tutti i colori, adesso Pd e 5 Stelle cerchino accordi senza aver fatto un minimo di autocritica. Non erano dei populisti terribili? E allora perché tentare un governo assieme? Qualche passo per fare in modo che non appaia una manovra di Palazzo mi parrebbe opportuno”. Oggi è Renzi nel Pd ad avere promosso con forza l’accordo con il M5s, nonostante avesse bloccato in passato ogni tentativo: “Ma ci vogliamo rendere conto di dove siamo arrivati? A che livello? – osserva-. Così si dà fiato a Salvini”. Il fatto che il leader della Lega non chiuda la porta a Di Maio è un’altra “indecenza terribile. Prima fa fuoco e fiamme, poi ritira tutto. Che roba. Non credo, o spero, che il capo dello Stato Sergio Mattarella possa avallare un ritorno a un governo gialloverde…”. In caso di elezioni, “tutta questa catastrofe in arrivo non la vedo. Volete che non si riesca a fare un governo di scopo che rimetta due conti in ordine per la prossima legge di bilancio? Maddai”. Oggi i supposti big “sono tutte terze o quarte file della politica”. Zingaretti è “un bravo amministratore. Però da qui a pensarlo come un leader politico ce ne corre” dice. Mentre Renzi “aspetta di fare un suo partito. Oppure, se l’Emilia-Romagna cede, di riprendersi il partito”. Il problema, per Cacciari, sta anche nei social: “La politica dovrebbe guidare l’opinione pubblica. Non farsi guidare…”.
Articolo pubblicato il giorno 25 Agosto 2019 - 11:47