“Perché, dove, come e a che ora è morto Simon? Perché la telefonata al 118 non ha permesso di geolocalizzarlo? Perché il 118 non l’ha aiutato a geolocalizzarsi da solo? Perché il 118 ha chiuso la telefonata? E infine, perché i soccorsi sono stati mobilitati con grande ritardo?”. Sono le cinque domande, secondo quanto riporta ‘La Repubblica’, che Dominique Gautier, padre di Simon, il 27enne escursionista morto dopo essere precipitato in un crepaccio in Cilento, il cui corpo è stato localizzato ben nove giorni dopo l’incidente, ha consegnato al procuratore di Vallo della Lucania Antonio Ricci che indaga sull’accaduto. “Vado avanti soltanto per sapere se qui è stato fatto tutto il possibile per salvare Simon”, ha aggiunto il papà del giovane.
Articolo pubblicato il giorno 22 Agosto 2019 - 14:11