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Il ‘detox’ digitale in vacanza fa bene: prima ansia ma poi sollievo

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Cellulare, laptop e tablet staccati. Anche i navigatori. Per chi li abbandona durante la vacanza, per più di un giorno, come compensazione ci sono chiacchierate con le persone che si hanno accanto, nuove conoscenze con la gente del posto e indicazioni su località fuori dalle guide turistiche, che talvolta non basta andare sul web per trovare ma che magari possono diventare luoghi clou dei viaggi. Ma come ci si sente a stare disconnessi? Come su una montagna russa. I sintomi iniziali sono di ansia, frustrazione e astinenza da parte di molti viaggiatori, ma in seguito crescono i livelli di accettazione, divertimento e persino senso di liberazione. A evidenziare i vantaggi e i problemi legati a un abbandono, seppure per poco, dei device, un tema che riguarda sia viaggiatori che chi organizza vacanze, e’ una ricerca dell’Università dell’East Anglia, di quella di Greenwich e della Auckland University of Technology, pubblicata sul Journal of Travel Research. I ricercatori, che hanno preso anche loro parte allo studio, hanno esaminato le emozioni dei partecipanti prima, durante la disconnessione e dopo che avevano ripreso a utilizzare telefonini e tablet. In totale 24 partecipanti provenienti da 7 paesi hanno viaggiato in 17 Stati e regioni. La maggior parte e’ stata disconnessa per più di 24 ore e i dati sono stati raccolti tramite diari e interviste. “Abbiamo scoperto che alcuni partecipanti hanno abbracciato in pieno l’esperienza di disconnessione da subito- spiega Brad McKenna, uno degli autori dello studio – altri dopo aver inizialmente faticato. Molti hanno sottolineato che erano piu’ attenti e concentrati sull’ambiente circostante mentre erano disconnessi, piuttosto che essere distratti da messaggi in arrivo, notifiche o avvisi delle app”. Vari fattori hanno influenzato il modo in cui i viaggiatori hanno percepito l’esperienza del ‘digital detox’: hanno sofferto maggiormente di ansie e frustrazioni coloro che si trovavano in una città, a causa della necessita’ di doversi spostare senza navigatore, senza accesso immediato alle informazioni e senza poter trovare consigli e suggerimenti online, mentre chi si trovava in destinazioni rurali e immerse nella natura tendeva ad avere sintomi di astinenza legati all’impossibilita’ di segnalare di star bene o a dover combattere la noia. Coloro che viaggiavano in coppia o in gruppo tendevano a essere più sicuri di disconnettersi rispetto a quanti facevano l’esperienza di una vacanza da soli. Mentre avere impegni privati rendeva l’esperienza di digital detox meno godibile. Una volta ricollegati, molti partecipanti hanno dichiarato di essere turbati e sopraffatti non appena hanno visto tutti i messaggi e le notifiche ricevute nei giorni precedenti. Alcuni hanno deciso di avere un’altra esperienza simile in futuro.


Articolo pubblicato il giorno 14 Agosto 2019 - 16:30

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