Sergio Mattarella taglia il primo traguardo della crisi: incarica Giuseppe Conte per guidare il tentativo di dar vita al nuovo governo giallo-rosso e archivia, fino a prova contraria, l’ipotesi di voto anticipato. La decisione era gia’ stata anticipata ieri sera ma e’ stata perfezionata stamattina, dopo oltre mezz’ora di colloquio nello studio alla Vetrata tra il presidente e il premier uscente. Mezz’ora in un clima definito cordiale per avere rassicurazioni sulla solidita’ del tentativo, per un rapido esame della cornice programmatica e per dare di nuovo appuntamento al Capo dello Stato alla prossima settimana, una volta risolto il rebus della squadra di governo e soprattutto dello spinoso tema dei vicepremier. Tema, quest’ultimo, che non riguarda il Colle, dato che e’ onere del premier spiegare ai partiti la sua scelta sul numero dei vice di cui ritiene di avere bisogno per garantire un cammino il meno agitato possibile del suo esecutivo. Del resto e’ l’articolo 95 della Costituzione a ricordare tutto il valore del ruolo del premier all’interno della compagine di governo e nei rapporti con i partiti di maggioranza. Archiviato ormai come valutazione interna a uno dei due partiti di maggioranza l’eventuale consultazione che si potrebbe svolgere nei prossimi giorni su Rousseau, una valutazione che non interferisce con le decisioni del Presidente della Repubblica, Conte svolgera’ i suoi colloqui con le diverse forze politiche. Un passaggio cruciale per raccogliere indicazioni programmatiche ma soprattutto per mettere mano al pallottoliere e verificare la solidita’ dei numeri, in particolare al Senato. Sul programma Conte ha dato garanzie sia sul piano del perimetro della politica estera, con un europeismo critico ma saldo e tempi brevi per la scelta del nome del commissario da indicare a Bruxelles, che su quello della manovra economica, che dovra’ essere varata a tambur battente non appena il governo si sara’ insediato. Una manovra che dovra’ essere severa ma che potrebbe beneficiare sia della maggiore attenzione della Ue alla crescita dopo le ultime notizie di rischio recessione per diversi paesi dell’Eurozona a cominciare dalla Germania, sia dal calo dei tassi di interesse e dello spread di questi ultimi giorni. Nei prossimi giorni, forse martedi’ o mercoledi’, Conte dovra’ poi tornare al Quirinale, per sciogliere la riserva e portare le sue proposte sui nomi dei ministri. Proposte che il presidente Mattarella vagliera’, in base all’articolo 92 della Costituzione, e che poi nominera’. A quel punto alla nascita del nuovo governo manchera’ solo il giuramento al Quirinale e il discorso programmatico con il quale Conte chiedera’ la fiducia delle Camere. (
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