A guardare il lieto fine della vicenda dell’escursionista ad Ogliastro, geolocalizzato e salvato dal soccorso alpino attraverso un sms, la morte di Simon Gautier nel Cilento, oltre che essere attenzionata dalla magistratura per le possibili responsabilità della macchina dei soccorsi, pone anche dei forti interrogativi sui mezzi a disposizione e le tecnologie che in Italia sembrano viaggiare a due velocità. “Sarebbe bastato, come per la vicenda di Ogliastro, che il giovane francese avesse risposto a uno dei numerosi sms che sono partiti dal soccorso alpino per geolocalizzarlo e restringere il campo del raggio di dove lui si ritrovava”, dice il direttore del 118 Basilicata Serafino Rizzo, che precisa: “Non esiste nessuna centrale del 118 in Italia in cui sia operativo un sistema di geolocalizzazione, consentita invece ai Carabinieri. Ne dispone il soccorso alpino dalla centrale di Torino, ma c’è bisogno della risposta dell’utente. Nel caso di specie del ragazzo francese, lo ribadisco. sarebbe bastata una sua risposta che purtroppo non c’è stata.La chiamata di Simon è stata presa in carico dai Carabinieri di Lagonegro perché la cella del suo telefono ha agganciato quella della Basilicata. In seguito la telefonata è passata al 118 della Basilicata per avere maggiori informazioni sia mediche sia riguardo alla posizione e per inviare i mezzi di soccorso. Il turista francese però non è stato in grado di fornire coordinate, se non per dire che stava andando da Policastro verso Napoli, quando poi, si scoprirà dopo il ritrovamento, andava in direzione opposta”. “A seguito dell’intervista telefonica al ragazzo viene allertato il centro di competenza – prosegue Rizzo – che è Vallo della Lucania. Dopo una quarantina di minuti dalla telefonata del ragazzo, il 118 Basilicata viene contattato da Vallo della Lucania, con la raccomandazione, in caso di nuova chiamata da parte del giovane, di farlo rispondere all’sms che avrebbe potuto fornire la sua posizione. Dopo i tentativi di rintracciarlo andati a vuoto – prosegue Rizzo – ci arriva il primo dato utile dal soccorso alpino alle 10.26, proveniente dalla sua cella telefonica, che lo localizza nella zona di Maratea, in località Serre. Immediata la risposta, con l’invio di mezzi in quella zona, che però ha avuto esito negativo. Nel frattempo da Vallo della Lucania partono le attività di ricognizione e di indagine con ausilio di Protezione civile, volontari, Vigili del Fuoco, Soccorso alpino, associazioni e unità cinofile”.
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