Da domani l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Acerra , l’unico in Campania , gestito dalla società A2A , inizia le operazioni di manutenzione della turbina che vanno compiute ogni 10 anni. Lo stop delle tre linee dell’inceneritore dura 35 giorni, durante i quali è necessario smaltire circa 75-80 mila tonnellate di rifiuti prodotti in regione. Un’operazione per la quale un piano della Regione Campania condiviso con gli enti territoriali, Città metropolitana di Napoli e 4 province, prevede che la meta’ venga mandata subito fuori regione e la restante parte depositata in siti di stoccaggio provinciali che verranno liberati totalmente entro gennaio prossimo, con bandi di gara che dovrebbero essere pronti a breve. Una decisione che ha suscitato comunque polemiche e proteste da parte comitati civici formatisi in molte delle grosse comunità soprattutto del Napoletano che già all’inizio degli anni duemila e poi nel 2008 furono investite in pieno dalla crisi rifiuti. La difficoltà di smaltimento Infatti genera lunghe code agli impianti di tritovagliatura e di stoccaggio e rallentamenti nella raccolta, soprattutto per le strade di Napoli, dove già per gli ingombranti e per lo spazzamento ci sono stati punte di crisi in questi mesi. Napoli utilizzerà il sito nell’ex Icm, nell’area Est del capoluogo campano già usato appunto nell’emergenza del 2008. Intanto, il fenomeno del roghi tossici nella cosiddetta Terra dei Fuochi non accenna a diminuire e martedì prossimo 19 sindaci del Napoletano e del Casertano, nonché quello dei Acerra, saranno ricevuti al Ministero dell’Ambiente.
Articolo pubblicato il giorno 31 Agosto 2019 - 17:54