Per la prima volta e’ stata misurata l’onda d’urto cosmica generata dal Sole, nata dallo scontro fra le raffiche di particelle emesse dalla nostra stella, cioe’ il vento solare. Averla ‘catturata’ permettera’ di comprendere meglio le tempeste magnetiche terrestri che possono mandare in tilt le comunicazioni radio e i satelliti e che possono essere generate da queste onde d’urto. Il risultato, pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research, si deve ai ricercatori coordinati da Ian Cohen, dell’americana Johns Hopkins University ed e’ stato possibile grazie ai satelliti della Nasa MMs (Magnetospheric MultiScale). “I satelliti Mms hanno ottenuto misure senza precedenti, in piu’ punti e ad alta risoluzione”, scrivono i ricercatori. L’onda d’urto catturata dai quattro satelliti della Nasa si e’ formata quando un flusso di vento solare veloce ha superato uno lento, generando increspature che si sono diffuse attraverso il Sistema Solare. Gli strumenti hanno infatti rilevato due grumi di particelle elettricamente cariche: uno proveniente dall’onda d’urto e un altro appartenente al vento solare lento che e’ stato allontanato dal passaggio dell’onda. Misurare un tale fenomeno nel dettaglio finora non era mai stato possibile perche’ richiede misure simultanee da strumenti molto ben sintonizzati. L’ostacolo e’ stato superato grazie alla missione Mms composta di quattro satelliti distanti fra loro solo circa 20 chilometri e quindi abbastanza vicini da riuscire a rivelare simultaneamente l’onda d’urto mentre si propagava attraverso lo spazio. Secondo gli esperti lo studio delle onde d’urto che si verificano nelle vicinanze della Terra, come questa, e’ molto prezioso anche per comprendere meglio le dinamiche delle onde d’urto che vengono emesse da eventi cosmici molto piu’ violenti come le esplosioni di supernovae e buchi neri.
Articolo pubblicato il giorno 13 Agosto 2019 - 16:53