La scelta di Salvini sull’apertura dell’attuale crisi di governo è “inedita nella storia della Repubblica” e il leader della Lega “è riuscito con la bacchetta magica a trasformare il king maker, ovvero se stesso, da principe a rospo”. Cosi’ il senatore ed ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, in un’intervista a Qn. Secondo lui, Salvini è passato “dalla posizione di forza assoluta a quella di debolezza. Poi in Parlamento, resosi conto di essere isolato, ha cercato di precostituirsi una condizione per tornare al dialogo con i 5 Stelle. Impossibile”. Sull’ipotesi di un governo Pd-M5S, Casini dice poi che “il leader leghista non può pensare che gli altri non reagiscano alle sue azioni. Il modo più efficace per creare inedite convergenze è spaventare tutti con l’arroganza. Salvini che vuole imporre al presidente della Repubblica e al parlamento elezioni anticipate nei termini e nei tempi ipotizzati da lui, spinge gli opposti a convergere”. Nasce una nuova maggioranza? “Non so se nascerà una coalizione rosso-gialla o solo un governo di tregua elettorale, ma in entrambi i casi l’artefice sarà Salvini. La pretesa di essere un despota ha spaventato alleati e sinistra”. In questi, Casini comprende anche i potenziali alleati della Lega, “in queste ore si sta allargando il fronte degli esponenti azzurri che vogliono reagire all’idea di vedersi imporre regole e dominio”. Forza Italia, poi, “deve scegliere da che parte stare. Ci sono esponenti che mi sembrano più estremisti dei leghisti: se vogliono essere i loro fiancheggiatori li seguano in splendido isolamento. Ma saranno al massimo dei coprotagonisti, e forse neppure quello. Se invece, coerentemente alla posizione di questi mesi, vogliono cercare di entrare in uno schema diverso, è il momento – continua Casini – Brunetta e Carfagna stanno dando segnali di grande serietà. Non si può scordare che Berlusconi e’ stato umiliato a più riprese da Salvini”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Agosto 2019 - 11:06