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Camorra: ordinanza in carcere per 4 del clan Mazzara. Sono accusati di due omicidi

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I carabinieri hanno notificato in carcere a quattro esponenti del clan Mazzara l’avviso della fissazione del giudizio immediato, per il 23 ottobre prossimo, dinanzi alla prima sezione della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere per l’accusa di un duplice omicidio aggravato. Sono ritenuti responsabili dei delitti di Michele Caterino, compiuto il 20 maggio 2006 a Cesa, e di Cesario Ferriero 25 dicembre 2007, nell’ambito della sanguinosa faida tra i clan Caterino e Mazzara avvenuta a Cesa. Sotto accusa Giovanni Mazzara, 61 anni, detenuto a Siracusa; Nicola Mazzara, 64, detenuto a Terni; e Alberto Verde, 46 anni, di Aversa che di recente ha ottenuto i domiciliari (accusato solo del delitto Caterino).Il quarto imputato è il collaboratore di giustizia Tammaro Scarano 33 anni di Aversa che oltre ad aver ammesso le proprio le sue responsabilità nei delitti commessi all’età di appena 20 ha chiamato in correità i tre complici. Le sue confessioni sono state confermate dalle dichiarazioni di un altro pentito del clan dei Casalesi, Nicola Schiavone, figlio del famigerato capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone, che hanno permesso di individuare gli autori dei due omicidi di camorra le cui vittime (Caterino e Ferriero) erano ritenute vicine al clan Caterino – Ferriero rivale a quello dei Mazzara di Cesa. In particolare l’uccisione dell’imprenditore 26 anni Cesario Ferriero crivellato la sera di Natale del 2007, nella sua auto con un fucile a pallettoni in via Fratelli Cervi , sotto l’abitazione della fidanzata che avrebbe dovuto sposare a giugno del 2008 suscitò molto scalpore. La sua è una famiglia di costruttori. Il capostipite è il papà Domenico Ferriero, poi i tutti i figli maschi (Lorenzo e Michele) hanno seguito le sue orme. Come aveva fatto anche il 26enne. E le ditte di famiglia (Cogefer e Immobiliare Ferriero) sono finite in passato diverse volte nel mirino della camorra. Davanti alla loro casa di via Nenni fu fatta esplodere una bomba carta, mentre risale a qualche fa un altro raid in un cantiere di Orta di Atella, dove ignoti appiccarono il fuoco provocando ingenti danni. I collaboratori di giustizia spigheranno i motivi di questi attentati e di questa lunga scia d sangue Nel collegio difensivo gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Franco Liguori e Patrizia Sebastianelli per il collaboratore Scarano.


Articolo pubblicato il giorno 15 Agosto 2019 - 10:28

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