Autostrade per l’Italia informa che la Corte di Cassazione ha ritenuto del tutto infondati i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma in data 10 aprile 2018 aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocita’ media, cosiddetto Tutor, violasse le norme relative alla proprieta’ intellettuale della societa’ Craft, di Greve in Chianti (Firenze), e dovesse essere rimosso. Aspi ha gia’ attivato le squadre per la reinstallazione del sistema, cosi’ da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi. Il sistema dovrebbe tornare operativo per il controesodo. I giudici della Suprema Corte hanno accolto la tesi dei difensori di Autostrade per l’Italia, gli avvocati Giuseppe Bernardi, Lucio Ghia e Fabrizio Jacobacci. Si ricorda – si legge nella nota – che la sentenza di Appello faceva seguito a ben 4 sentenze a favore di Autostrade per l’Italia e che il sistema Tutor era stato sviluppato e finanziato per decine di milioni di euro dalla societa’ e affidato in comodato gratuito alla Polizia Stradale. Il sistema, installato nelle tratte a maggior rischio di eccesso di velocita’ e che copriva 2500 km di autostrade, aveva permesso di ridurre l’incidentalita’ mortale sulle stesse tratte del 50% e unitamente ad altri interventi realizzati dalla Societa’ aveva contribuito, dalla privatizzazione, a ridurre a meno di un quarto l’incidentalita’ mortale sulla rete. Aspi in queste ore ha gia’ riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema, cosi’ da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli gia’ in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM. Si conta infatti, in coordinamento con la Polizia Stradale stessa, di poter attivare controlli della velocita’ media su circa 1000 km di tratte entro i giorni del controesodo. La sentenza della Cassazione – si legge ancora nella nota – dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilita’ di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla societa’ e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive. La sentenza dimostra inoltre la determinazione di Aspi ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale. Autostrade per l’Italia ricorda infine che la sua rete e’ l’unica al mondo con un sistema di controllo della velocita’ media diffuso e sviluppato dal gestore stesso.
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