La morte e il destino ineluttabile sono il tema di un intervento artistico che, partendo dall’isola di Stromboli, si conclude al Parco Archeologico di Pompei il 21 luglio, nell’ambito di Volcano Extravaganza, Festival di arte contemporanea. A curare il festival, alla sua nona edizione, concepito e promosso dal Fiorucci Art Trust, ogni anno viene invitato un artista internazionale che – insieme al Direttore del Trust Milovan Farronato – definisce un tema e seleziona gli altri artisti partecipanti. Il titolo di questa edizione, co-curata da Farronato con l’artista Maria Loboda, prende ispirazione da Appuntamento a Samarra, la parabola della morte inevitabile che apparve per la prima volta nel Talmud Babilonese nella storia mesopotamica del Sukkah 53°, come raccontato da W. Somerset Maugham nel 1933. L’oratore è la Morte e racconta: “Un mercante di Bagdad mandò il suo servo al mercato per fare provviste, dopo poco il servo tornò, pallido e tremante, e disse: ‘Padrone, proprio adesso mentre ero al mercato, sono stato spintonato da una donna nella folla e quando mi sono girato ho visto che era la Morte. Lei mi ha guardato e mi ha fatto un gesto minaccioso. Presto, prestami il tuo cavallo, cavalcherò via da questa città ed eviterò così il mio destino. Andrò a Samarra e là, la Morte non mi troverà’. Il mercante gli prestò il suo cavallo, il servo lo montò affondando i suoi speroni nei fianchi dell’animale e, veloce quanto il cavallo riusciva a galoppare, scappò. Quindi anche il padrone andò al mercato e mi vide in mezzo alla folla, venne da me e disse: ‘Perché hai fatto un gesto minaccioso al mio servitore quando l’hai visto stamattina?’, ‘Non era affatto un gesto di minaccia’, disse, ‘era solo un sussulto di sorpresa. Ero stupito di vederlo a Bagdad, perché stasera avevo un appuntamento con lui a Samarra’.”
Per l’edizione del 2019 di Volcano Extravaganza, l’artista leader è Maria Loboda. Le edizioni precedenti erano state co-curate da Runa Islam (2018), Eddie Peake (2017), Camille Henrot (2016), Haroon Mirza (2014), Lucy Mckenzie (2013), Nick Mauss (2012), mentre per la prima edizione Farronato aveva lavorato insieme alla critica d’arte Rita Selvaggio. Loboda non è una presenza nuova all’isola di Stromboli, avendo già partecipato all’edizione del 2016, intitolata I Will Go Where I Don’t Belong, e co-curata da Camille Henrot, l’artista torna quindi su terre conosciute ma in questa occasione si spingerà oltre, su territori ignoti. Per Loboda, la parabola è reinterpreta incentrandola sul concetto di morte come catalizzatore, come eterna e fedele compagna che ci segue in ogni momento della nostra vita. Anche se incredibilmente famosa, la storia non è completa, non sappiamo niente del viaggio del servo a Samarra e non abbiamo nessun altro dettaglio sul suo destino.
In passato la durata del festival variava, alcune edizioni sono perdurate per una settimana, altre invece si sono estese per due mesi, costellate da eventi a intervalli regolari. Da qualche anno, Volcano Extravaganza si svolge durante un fine settimana di luglio; il fatto che performance, interventi e mostre siano concepite e prodotte in situ, e il valore dato alla collaborazione tra gli artisti e all’improvvisazione, è da sempre una costante del progetto. Questo anno il festival Volcano Extravaganza è durato quattro giorni ed è iniziato sull’isola di Stromboli (18,19 e 20 luglio), per poi continuare e concludersi a Pompei (la sera del 21 luglio). Come il servo nella parabola, i visitatori avranno l’opportunità di sperimentare la traslazione tra due luoghi e due contesti diversi: da Baghdad a Samarra così come da Stromboli a Pompei. Per la durata del festival, i due luoghi ospitano una serie di situazioni visive e performative. Alcuni accadono simultaneamente, altri si ripetono in modo identico o con delle varianti. Seguendo lo spirito della parabola e l’incontro inevitabile con il destino, qualora qualcosa sfuggisse allo spettatore sull’isola, sarà probabilmente ad aspettarlo sulla terraferma. Ogni intervento artistico può essere percepito o intuito attraverso furtive occhiate, essi non sono necessariamente spiegati o segnalati ma diventano gradualmente parte della storia. Alcuni performer, come personaggi di una pièce Fin de Siècle, immergono il pubblico nelle loro realtà. Simbolicamente una domanda (Stromboli) e una risposta (Pompei), i due luoghi sono come lo scenario di un giallo; tutto quello che non è successo nel primo, sarà risolto nel secondo. Anche i due vulcani, lo Stromboli e il Vesuvio, sono fonti di potere a due facce, da amare e temere. Domenica 21 luglio gli ospiti si trasferiranno in aliscafo dall’isola alla terraferma, e verranno portati al Parco Archeologico di Pompei per la serata di chiusura di Volcano Extravaganza 2019. La prima tappa della serata (ore 19,40) consisterà in una passeggiata che li condurrà attraverso la Villa dei Misteri. Lungo il percorso i visitatori incontreranno alcuni performer, che fanno parte del contributo di Maria Loboda al festival. Saranno personaggi ispirati al cinema, alla letteratura o a precedenti performance dell’artista. Queste figure, avvistate nei giorni precedenti a Stromboli, si riveleranno in modo più definitivo a Pompei. All’interno della Villa dei Misteri gli ospiti avranno anche l’opportunità di visitare una breve mostra di dipinti di Lucas Arruda, composta esclusivamente da piccoli e ripetitivi paesaggi marini. A conclusione della visita guidata si arriverà alla Villa delle Colonne a Mosaico dove all’imbrunire il filosofo Federico Campagna, come un oracolo, illuminerà gli stanti sui concetti di morte e di destino, e sulle loro circostanze e le loro conseguenze. Alla fine dell’intervento, gli ospiti torneranno sui loro passi, verso la Villa dei Misteri, e lungo il percorso incontreranno anche la performance di Prem Sahib, Cruising Pompeii. Il ricevimento offerto da Nicoletta Fiorucci per celebrare la conclusione del festival avrà luogo presso l’atrio della Villa di Diomede.
Il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, dà il benvenuto suo e di tutto il Parco Archeologico di Pompei all’evento: “La vita come la morte, la grande Storia come le storie – intese come i racconti dei singoli, le leggende, le opere degli artisti o le teorie dei filosofi… – sono la materia stessa di cui è costiuita non solo la realtà ma anche il mito di Pompei. Sono felice che questa realtà e questo mito sempre contemporanei continuino a svilupparsi anche grazie a progetti di rilievo internazionale come il festival Volcano Extravaganza, la cui artistic leader quest’anno è Maria Loboda, artista già presente nella mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica. Un ringraziamento va quindi innanzitutto a lei e a tutti gli artisti partecipanti, insieme al co-curatore Milovan Farronato, quest’anno anche Direttore artistico del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, a Andrea Viliani, Direttore artistico del Madre, che ha creato questo nuovo e sorprendente rapporto, e a Nicoletta Fiorucci e al Fiorucci Art Trust, che generosamente supporta questo progetto che dal vulcano di Stromboli il 21 luglio giunge, con l’entusiasmo fecondo dei suoi partecipanti, alle falde del Vesuvio. Un ringraziamento particolare va inoltre allo staff del Parco Archeologico di Pompei che, con passione, ha coordinato questo evento. Benvenuta a Pompei, Volcano Extravanganza”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Luglio 2019 - 11:53