Universiadi Il presidente del Corecom Campania Falco ieri in una dichiarazione pubblica ha alzato il sipario sulla punta dell’iceberg Universiadi: la mancata messa in onda sulle reti Rai della “Manifestazione di Chiusura”. Ma c’è molto altro: un vero occultamento dell’Evento, in tutte le sue fasi a danno dei Napoletani e della Campania. L’operazione occultamento è partita subito: nasce dalla nomina dei delegati alla cabina di regia dell’evento il 13 luglio a Roma. Due delegati della Rai, designati dal nuovo Presidente Rai di provata fede Salviniana. Un delegato del Mise, due sottosegretari, due “dipendenti” del Ministero degli Interni: il Capo della Polizia e il potente Vicecapo Vittori Rizzi con compiti operativi.
I 7 costituiscono il vertice della task force per le Universiadi, la punta di un iceberg formato da oltre 600 uomini e donne (giornalisti, editori, cantanti, attori, componenti delle forze dell’ordine e dei servizi segreti di nove stati) con l’unico compito di oscurare la maestosità dell’evento organizzato a Napoli e ridurre a macchietta i napoletani.
L’operazione di fondo come al solito è elettorale: non dare troppo visibilità al Sud e alla Campania per non perdere fiducia e credibilità nei potenti collegi leghisti in linea con quando anche maldestramente esposto da un dirigente del Nord in una frase rivolta, in piena “Universiadi”, ai napoletani, di una grossa azienda di Pomigliano che stava per scoperchiare la realtà sullo spirito e i sentimenti reali di quel “popolo”: «Bisogna bruciare tutto: Napoli, tutti i napoletani e i loro rifiuti anche perché i napoletani sono un rifiuto». Prontamente licenziato per gettare fumo negli occhi su una palpabile realtà.
L’operazione di discredito e occultamento: silenziosa, strisciante ma soprattutto segreta è cominciata subito: bisogna colpire al cuore le eccellenze della Regione in modo che mai le migliaia di persone e delegazioni mondiali ne possano ora e in futuro ne possano parlare bene nel mirino: Caffè, Mozzarella e Pizza.
Il Vicecapo ha personalmente partecipato all’operazione ciofeca, grazie alla quale oltre 90.000 tonnellate di caffè napoletano in giacenza nei bar sono state rimpiazzate nottetempo con caffè Illy 100% arabica. Per oltre sette mesi hanno lavorato senza sosta. Oltre 25.000 putipù distribuiti, mezzo milione di mozzarelle adulterate, migliaia di incursioni per sostituire il lievito madre con il lievito di birra nelle pizzerie.
Gli enormi risultati raggiunti non riescono, tuttavia, a lenire la stanchezza sul viso dei presenti. C’è da fare l’ultimo sforzo: silenziare la cerimonia di chiusura.
I due dirigenti Rai sono particolarmente nervosi. Dalla Regione Campania hanno chiesto più volte la messa in onda dell’evento. “Abbiamo ristrutturato 60 impianti e speso milioni di euro, meritiamo visibilità”, hanno detto.
E i soldi spesi per gli impianti?
Il Vicecapo li ascolta, impassibile, le mani che seguono il contorno del naso e le dita che indugiano negli angoli degli occhi.
“Dite alla Regione che se il palinsesto della Rai dipendesse dai soldi spesi per le ristrutturazioni, avremmo dovuto dedicare un canale alla Salerno-Reggio Calabria per 35 anni”, fu la risposta perentoria. “Niente diretta, nemmeno su Rai Scuola. Al massimo una sintesi in differita. Di notte”.
Il delegato del Mise aveva appena capito che cosa vuol dire sudare freddo.”Credo che una sintesi in differita sia più che sufficiente”.
“Bene” – disse il Vicecapo – “credo non ci sia null’altro da aggiungere. Un’ultima cosa: l’evento è stato oscurato, i napoletani sono stati macchiettizzati a sufficienza. Ci manca giusto un po’ di vittimismo. Fate in modo che non manchino sulla stampa locale e sui social network un pò di piagnistei.
Gustavo Gentile
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