Universiadi: disorganizzazione a Castel Volturno. Almeno a sentire i racconti delle atlete dello shooting team femminile del Kazakistan, ospiti con Brasile, Argentina, Usa, Australia, Regno Unito e Giappone al Tulip di Castel Volturno. La formazione kazaka è rimasta per tre giorni senza bagagli. Accompagnate dall’aeroporto all’hotel, le ragazze si sono accorte che le loro valigie non avevano seguito il loro stesso tragitto. Cose che capitano, chi viaggia lo sa, ma quello che è successo dopo non dovrebbe accadere e non è tollerabile in seno a una manifestazione di portata mondiale. Dal momento in cui si sono rese conto che i loro bagagli mancavano all’appello, le kazake hanno cercato di rivolgersi ai responsabili dell’organizzazione e a quel punto è iniziata una vera e propria odissea. Il responsabile non si è trovato per alcune ore, le atlete non sapevano a chi rivolgersi, fin quando hanno deciso di chiamare in causa le forze dell’ordine, presenti in numero imponente al Tulip. I militari hanno rintracciato il responsabile che, a quanto pare, era in camera a dormire. Sembrava tutto risolto, invece il nastro si è riavvolto e si è tornati al punto di partenza. Il responsabile ha delegato un collaboratore per la ricerca dei bagagli, ma le ore sono passate senza esito, tanto che alcune atlete si sono fatte prendere dal panico temendo di non trovarsi pronte per le imminenti gare. Le forze dell’ordine, intenzionate ad aiutare le giovani kazake, anche se questo non rientra certo nei loro compiti, hanno contatto la Ncc, nel tentativo di rintracciare i bagagli perduti, e hanno a loro volta parlato con il responsabile della logistica. Solo mercoledì in tarda serata, non si è compreso come né grazie a chi, le valigie sono state recapitate al Tulip.
Il giallo kazako non è l’unico intoppo dell’avventura degli atleti di stanza a Castel Volturno non sono. Al Tulip ci sono 630 persone, tra sportivi e accompagnatori, e mercoledì sera, tutti loro sono stati sistemati nei bus diretti a Napoli per la cerimonia inaugurale dei Giochi. La loro attesa, sotto il sole rovente del Litorale, è durata due ore. Non si trovavano e non si comprendeva chi dovesse recapitar loro i braccialetti per l’accesso al San Paolo. Dopo varie peripezie, l’intervento delle forze dell’ordine, finalmente i pullman sono partiti per Napoli con i braccialetti ritrovati. Tra le dimenticanze che stanno affliggendo gli atleti, non ne è mancata una sanitaria. Uno degli sportivi ha avuto un infortunio ed è stato accompagnato a Pinetamare. Visitato e dimesso con puntualità dai medici della clinica domitia, è stato «dimenticato» al Pronto soccorso dai suoi accompagnatori.
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