Sono oltre 3.000 i volontari che lavorano all’Universiade di Napoli 2019, per loro è prevista una paga di 3 euro l’ora per turni di 6 o 8 ore. Per la loro selezione l’Amesci si è aggiudicata un appalto di 1,1 milioni di euro. “Sono loro la vera spina dorsale dell’evento- spiega il sindacalista napoletano Giuseppe Alviti- che lavorano incessantemente per la riuscita di tutte le fasi dell’evento sportivo, ma se sono fortunati alla fine dell’Universiade avranno guadagnato meno di 275 euro. L’Agenzia Regionale per l’Universiade ha messo a disposizione dei volontari l’abbonamento settimanale ai mezzi pubblici, la divisa della manifestazione, il vitto sul luogo di impiego e 15 € totali di rimborso per le spese telefoniche. Detrarre queste spese vive da un compenso da meno di 25 euro al giorno sarebbe stato davvero troppo”. Come spiega l’ARU in un comunicato stampa, i bonifici ai volontari verranno erogati solo al termine della manifestazione sportiva una volta calcolate le effettive giornate di lavoro, spiegando inoltre che i volontari non potranno lavorare per più di 5 giorni continuativi.
La XX edizione dell’Universiade estiva è costata oltre 280 milioni di euro complessivamente. L’affidamento della selezione e formazione dei volontari è stato assegnato per una cifra di 1,1 milioni di euro all’Amesci che ha vinto con il ribasso di appena il 2% avendo la meglio su il solo altro concorrente che aveva partecipato al bando. Di questi soldi oltre mezzo milione di euro servono per la gestione del servizio quindi vanno direttamente ad Amesci ed il resto serve per una serie di spese tra cui anche i soldi da dare ai volontari.” C’è da dire che nelle precedenti edizioni dell’Universiade- spiega ancora Alviti- i volontari non percepivano alcun compenso, pertanto l’edizione napoletana è la prima che prevede un rimborso spese per chi ci lavora. L’appalto per la selezione e gestione di altre figure professionali, tra cui i manager dei volontari, gli addetti alle delegazioni, i tecnici informatici, i tecnici amministrativi e tante altre, è stato vinto in due appalti differenti dalla IFEL e dalla During. Chi è capitato con questi due enti invece ha una retribuzione ben diversa. I manager di settore ad esempio guadagnano oltre 2.000 euro con una collaborazione da libero professionista a partita iva. Amesci, Ifel e During hanno incassato degli appalti significativi, ma ciò che resterà sul territorio in termini di ricaduta occupazionale, è il lavoro dei volontari, che se tutto va bene riusciranno a racimolare dall’Universiade meno di 300 euro”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Luglio 2019 - 07:45