Le misure messe in campo dai ministeri di Ambiente e Difesa non bastano da sole ad arginare quello che appare come l’effetto evidente di un disegno criminale. Per mettere la parola fine al fenomeno dei roghi nella Terra dei Fuochi è necessario potenziare un’attività di intelligence e di controlli mirati di tutte le forze di polizia, puntando non solo alla prevenzione del fenomeno, ma anche a iniziative di repressione. Una perpetua operazione interforze, attraverso un coordinamento costante da parte delle Prefetture. L’unico assente in questa guerra contro gli avvelenatori della nostra terra è, al momento, proprio il ministro degli Interni. Salvini ha il dovere di convocare fin da subito, e con cadenza periodica, Comitati di ordine pubblico, per definire di volta in volta le strategie da mettere in campo”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“La concomitanza temporale del rogo di Cava Alma e di quello a ridosso di Masseria Del Pozzo – prosegue Ciarambino – inducono a ipotizzare l’esistenza di un disegno criminoso preordinato. Se affaristi senza scrupoli, con il supporto della criminalità organizzata, hanno dichiarato una nuova guerra allo Stato avvelenando la nostra terra e la nostra gente, è necessario che ognuno faccia la sua parte. Gli uomini dell’esercito, inviati dal ministro Trenta, presidiano costantemente i siti maggiormente sensibili. Grazie ai provvedimenti contemplati dal ddl “Terra Mia”, sarà finalmente possibile combattere efficacemente il fenomeno dei roghi tossici. Ad oggi manca l’impegno concreto del Viminale, con un’efficace azione di contrasto attraverso l’impiego coordinato di tutte le forze di polizia”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Luglio 2019 - 07:13