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Tangenti e favori all’ospedale di Caserta: analisi gratis per il gatto. Indagato anche Zinzi

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Tra le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti nell’ospedale di Caserta della Procura di Santa Maria Capua Vetere e del Nas, che oggi ha notificato sei misure cautelari, oltre all’ex primario dell’ospedale di Caserta Angelo Costanzo e a sua moglie Vincenza Scotti (sorella dell’ex superlatitante della Nco Pasquale Scotti, ndr), figura anche l’ex presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi. All’ex deputato ed ex sottosegretario alla Salute vengono contestate due ipotesi di peculato in concorso: gli inquirenti lo collocano tra coloro che hanno beneficiato di esami clinici “senza – scrive il gip Ivana Salvatore – la doverosa prenotazione” attraverso il Cup, effettuati “sotto forma di piaceri”. Zinzi, in sostanza, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, avrebbe chiesto e ottenuto che fossero eseguiti degli esami del sangue a una sua stretta parente. “Appare pacifico – scrive il gip – che gli esami sono stati effettuati senza attivare il normale canale di accettazione a mezzo Cup, com’e’ confermato dalle irrituali modalità di richiesta telefonica, raccolta e consegna a domicilio di campioni e reperti”. Il tutto, sempre secondo la Procura, si sarebbe concretizzato grazie all’interessamento della “tuttofare” dell’ex primario, Angelina Grillo, di altre due persone, un caposala e una persona che lavora nel laboratorio di analisi dell’ospedale .Mazzette in danaro, viaggi a Capri o a Torino per la partita di Champions League della Juventus, e addirittura una tangente usata per pagare un’altra tangente: sono alcuni degli episodi contestati ad Angelina Grillo, tecnico di laboratorio in servizio al Reparto di Patologia clinica dell’ospedale di Caserta, finita in carcere per corruzione e truffa nell’ambito dell’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’ennesimo scandalo all’ospedale della città della Reggia, già sciolto per camorra per le infiltrazioni del clan Zagaria. Per gli inquirenti la Grillo sarebbe il “tuttofare”, colei che fa gli ordini alla ditte fornitrici, o ne incontra i rappresentanti, facendosi pagare tangenti in danaro o sotto forma di biglietti ferroviari o viaggi in località turistiche, come Capri, per acquistare del materiale che il più delle volte non serve al reparto. In una circostanza – accertano i Nas dell’Arma – la Grillo riesce ad accumulare, sempre tramite somme ottenute dai fornitori, una tangente di circa 5000 mila euro con cui pagare un’altra tangente ad un appartenente all’Esercito, Generoso Vaiano, che si sarebbe speso per far superare il concorso nell’Esercito ai due figli della donna; i soldi sarebbero serviti alla donna anche per accompagnare i figli a Foligno per la prova, poi effettivamente superata. La Grillo e’ accusata anche di truffa ai danni dello Stato, per essersi assentata durante l’orario di lavoro dopo aver regolarmente timbrato il badge, e per aver presentato falsi certificati medici che le servivano per andare in vacanza; in una circostanza, e’ emerso, nonostante il certificato medico, la Grillo si sarebbe recata a Torino per assistere ad una partita di Champions League.Eemerge anche una singolare richiesta formulata all’ex primario Angelo Costanzo da parte di un suo conoscente. Eloquente e’ l’intercettazione agli atti, che risale al 4 gennaio 2016: “…mia figlia è prossima alla partenza e devo togliermi un dubbio cioè noi abbiamo preso da poco un gatto e abbiamo il sospetto che abbia qualche parassita e volevo farlo esaminare…”. Il primario risponde: “Si’, come no, figurati”, e concordano la consegna dei campioni di feci sui quali eseguire gli accertamenti. Il giorno dopo il Nas intercetta la telefonata durante la quale l’ex primario, dopo essersi informato, rassicura l’uomo sull’esito degli esami: “…tutto negativo”. Secondo quanto scrive il gip, “dal contenuto della conversazione si comprende con chiarezza che l’uomo ha effettuato delle analisi presso il laboratorio dell’ospedale…”.


Articolo pubblicato il giorno 25 Luglio 2019 - 07:17

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