“Sto tutto fusion”, l’ultimo disco di Ciccio Merolla in uscita il 12 luglio. Dieci tracce per affrontare, attraverso i suoi tamburi, le rime e la sottile ironia, tematiche scottanti e contemporanee. Si tratta infatti di un lavoro dal sound antirazzista che riporta la figura dell’artista al centro della missione: smuovere coscienze. Dopo i recenti fatti di cronaca come il caso della Sea Watch o gli eventi legati all’uso violento dei social, Merolla dichiara: “Il mio set di tamburi racchiude strumenti che derivano da diverse culture, lo studio di questo tipo di strumento ti apre inevitabilmente allo studio di popoli lontani dal nostro e da queste diversità io traggo ricchezza.” La sua è una musica fatta di contaminazioni e che approda ad un discorso più ampio che “abbraccia una filosofia di vita, lo stare in unione con l’universo, essere fusi gli uni con gli altri, in una sintonia cosmica”, afferma. Dieci tracce che parlano di integrazione tra i popoli, di attenzione a chi è più debole, canzoni che donano valore al concetto di anima, che invitano ad essere “umani”, che, attraverso l’ironia criticano l’alienazione e la violenza dei social e a quella società che corre e non guarda chi è solo, chi è diverso. Un disco “Fusion” dove la fusione parte dalla contaminazione sonora, passando per una condizione di dissenso dall’onda d’odio dilagante, “fino a diventare un mezzo per diffondere consapevolezza che allargare le braccia sia l’unica soluzione possibile verso un mondo diverso”.
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