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‘Spara, spara’, rapinatori napoletani in trasferta a Udine minacciano cittadino che voleva fermarli: arrestati in 4

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“Sparagli, sparagli!”, hanno gridato durante la fuga dopo la rapina perché un cittadino voleva fermarli. Lo hanno scaraventato a terra e poi uno di loro ha chiesto ai ‘colleghi’ di fare fuoco. L’uomo era un finanziere in abiti civili che era nella zona. Poi sono saliti su una Bmw di colore scuro e si sono dileguati. Ma la loro fuga non è durata a lunga. Il palo infatti è stato arrestato quasi subito. Gli altri tre sono stati tutti arrestati in mattinata. Sono tre napoletani e un milanese i quattro banditi che questa mattina hanno compiuto una rapina sparando anche colpi di pistola nel centro di Udine. Lo conferma il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo. Il ‘palo’ e’ stato catturato subito dopo l’intervento della polizia, gli altri tre complici poco più tardi. Tutti e quattro sono accusati di concorso in rapina aggravata e possesso di arma clandestina. Tre degli arrestati sono originari di Napoli. Due sono ‘trasfertisti’, cioè sono venuti a Udine per il colpo alla gioielleria, mentre gli altri due (il presunto basista e il conducente della vettura per allontanarsi dalla zona) sono residenti in Friuli. De Nicolo si è congratulato con la polizia che “ha risolto in poche ore, presto e bene, un caso che aveva destato grande preoccupazione tra i cittadini”.

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Erano circa la 9.15 quando tre uomini- come racconta Telefriuli- hanno fatto irruzione nella gioielleria Ronzoni di via Mercatovecchio, a Udine. Il proprietario aveva già notato nei giorni precedenti delle persone che si aggiravano con fare sospetto in zona e aveva per questo allertato le forte dell’ordine. Non si aspettava tuttavia una rapina con armi in pugno.I banditi hanno rubato 4 orologi (per oltre 35 mila euro), ne hanno perduto uno e hanno tentato di fuggire. Poi hanno ingiunto al commerciante di consegnare altri preziosi, puntandogli una pistola alla testa (un’arma vera, pare, non a salve come sembrava inizialmente). A quel punto è partito un primo colpo, a terra. In quel momento in gioielleria c’era anche il fratello del proprietario. I due sono riusciti a chiamare aiuto e ad attivare i fumogeni.Nel parapiglia, nella confusione generale, il fratello del titolare ha cercato di bloccare i rapinatori e si è rimediato un pugno in faccia (è intervenuta anche l’ambulanza, ma per fortuna ha riportato lesioni lievi).

Poi la fuga su una Bmw scura. Ma prima uno dei passanti ha cercato di bloccare i rapinatori che lo hanno scaraventato a terra. Erano a volto scoperto, parlavano italiano corretto. Hanno gridato: “Sparagli, sparagli!”.Hanno esploso dei colpi di arma da fuoco anche in strada, per guadagnarsi la fuga. Sono stati ritrovati i bossoli.L’auto è  stata trovata poco dopo abbandonata nella zona di Pasian di Prato. Scattano subito le ricerche ma intanto il palo viene riconosciuto e fermato sul posto. Sono sufficienti poche ore e, mentre il gioielliere viene medicato in ospedale (7 giorni di prognosi), il cerchio si stringe intorno ai rapinatori. E’ proprio a Pasian di Prato che la polizia individua un appartamento al cui interno potrebbero esserci i banditi. Decidono di irrompere e vi trovano i due autori materiali della rapina, la pistola (con matricola cancellata) e i Rolex rapinati. Intanto, una quarta persona si presenta in Questura sostenendo di essere l’autista della Bmw e di aver agito perché minacciato. Una versione alla quale i poliziotti non credono, come viene spiegato nel corso di una conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio, alla quale é presente anche il Procuratore, Antonio De Nicolo. Alla fine, ai quattro viene contestato il reato di rapina aggravata in concorso e ai due rapinatori materiali anche il possesso di arma clandestina.


Articolo pubblicato il giorno 20 Luglio 2019 - 20:18


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