<span style="color: #000000">La vita degli utenti di poste italiane è messa quotidianamente a dura prova. Ai servizi inefficienti, ritardi nei recapiti della corrispondenza molte volte addirittura mai consegnata, si aggiunge anche la poca professionalità di qualche impiegato.
Sarno Ufficio Piazza Marconi, ore 13.30 circa un cittadino si reca presso la sede postale per inviare un telegramma. Entra, stacca il biglietto n.61 riservato all’esigenza in corso. Aspetta il turno per avvicinarsi a uno dei due sportelli con operatori dedicati al pubblico. L’occhio linceo dell’uomo ha notato un gesto degno del malcostume impiegatizio. E’ bastato uno sguardo d’intesa tra l’impiegata e un utente possessore del biglietto n.63 per fargli scavalcare chi di fatto aveva la precedenza. Finita l’operazione, l’uomo si è avvicinato allo sportello mostrando all’impiegata il suo numero ovvero il 61 e quello incautamente lasciato il 63. Una prova schiacciante davanti alla quale i due impiegati avrebbero reagito con tanto d’ironia e arroganza; la donna con cenno di fastidio avrebbe tentanto di lasciare la postazione ma è stata riportata all’ordine dall’ uomo, un sottufficiale dei carabiniere in pensione che doveva inviare un telegramma di condoglianze alla famiglia del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, ferito mortalmente a Roma da un giovane americano, affinchè si risedesse e portasse a termine i lavoro per la quale è pagata. L’accesso dialogo non è sfuggito al direttore che intervenuto in merito alla questione ha convocato all’interno dell’ufficio il militare e l’impiegato che pedissequamente scusandosi ha dimostrato quella preziosa e smarrita virtù che si chiama mancanza d’etica professionale.
Articolo pubblicato il giorno 29 Luglio 2019 - 17:17